Anna Vagli, criminologa, è intervenuta a “Lombardia Nera”, trasmissione andata in onda nella serata di martedì 29 novembre 2022 su Antenna 3 e condotta da Marco Oliva. L’esperta, in prima battuta, è stata chiamata a commentare l’omicidio di Carol Maltesi: “Questo è un delitto profondamente pianificato, non credo che le scuse di Davide Fontana siano autentiche e veritiere. Lui fin dal primo momento ha cercato di scongiurare l’ergastolo eliminando il fattore premeditazione e parlando di gioco erotico finito male. La crudeltà con la quale ha agito sul corpo è indicativa da un punto di vista anche criminologico: si parla di overkilling quando si infliggono più colpi o ferite non necessari per uccidere la persona”.



Lo stesso concetto, ha aggiunto Anna Vagli, si applica alla fase di occultamento del cadavere: “Non è necessario dividerlo in 18 pezzi e questo avvalora l’ipotesi della crudeltà e della maniera disumana con cui Fontana ha voluto annientare e cancellare Carol Maltesi, perché lui non ne avrebbe mai tollerato un allontanamento. È stata una mattanza. È indicativa la ferocia, la violenza, la volontà di annientare una persona che lui oramai aveva perso. Credo nel movente passionale ed economico. Chiaramente non è stato un delitto d’impeto ed è probabile che l’innesco della furia omicida sia partito da dicembre, quando sono cambiate le dinamiche sentimentali nella vita di Carol”.



ANNA VAGLI: “GRETA SPREAFICO? UTILIZZARE LE TECNICHE D’INVESTIGAZIONE SCIENTIFICA”

Nel prosieguo di “Lombardia Nera”, Anna Vagli ha detto la sua anche sulla sparizione di Greta Spreafico, scomparsa a Porto Tolle il 4 giugno scorso: “La prima cosa da fare, e che gli inquirenti sicuramente avranno fatto, è verificare se l’uomo che è stato con lei quella notte avesse un alibi. Serve poi un’autopsia psicologica: penso che chi indaga possa avvalorare la pista del suicidio e dell’estremo gesto, in quanto qualcuno ha raccontato un malessere pregresso della donna. Ciò che mi fa pensare al gesto anticonservativo è che lei sia sparita con la sua automobile; solitamente, quando qualcuno scompare con la macchina, è un segnale che conduce verso una pista suicidaria. Stride solo l’elemento dell’appuntamento istituzionale dal notaio il giorno seguente”.



Per fare luce sulla vicenda Spreafico, Anna Vagli ha suggerito di utilizzare le tecniche d’investigazione scientifica, dalle celle telefoniche alle telecamere di videosorveglianza: “Io ho seguito casi in cui ci sono state persone che prima di suicidarsi hanno addirittura acceso la lavatrice. Non si può escludere il suicidio a priori: o gli investigatori brancolano nel buio o stanno procedendo per il sequestro di persona proprio perché avvalorano la pista dell’estremo gesto”.