Anna, la donna residente nel Napoletano e vittima di stalking da parte di un uomo da tre anni, nei quali ha presentato oltre 30 denunce alle forze dell’ordine, è tornata a parlare ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, venerdì 18 marzo 2022. Il programma della rete ammiraglia dell’azienda di viale Mazzini è riuscito a intavolare un breve dialogo con il presunto persecutore, mentre questi si metteva al volante della propria automobile.



La persona accusata si è però rifiutata categoricamente di rispondere alle domande, non fornendo una propria versione dei fatti e arrivando addirittura a negare la conoscenza da parte sua di Anna: “Non la conosco, non ho niente da dire. Non so niente!”. Poco dopo, l’inviato Rai ha provato a rimettersi in contatto con lui telefonicamente, ma l’uomo ha negato di essere lui: “No, ha sbagliato numero”. Dopodiché, prima che gli fosse formulata qualsivoglia domanda, ha “riattaccato la cornetta”. Al tentativo successivo di chiamata, ha rifiutato direttamente la telefonata al secondo squillo.



ANNA, VITTIMA DI STALKING: “SE MI DEVE UCCIDERE, LO FACCIA! COSÌ LIBERO I MIEI FIGLI”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Anna, vittima di stalking, ha commentato così le parole del presunto persecutore: “Magari fosse così come dice lui, magari non mi conoscesse! Io, purtroppo, continuo a stare con un telefono in mano mentre cammino, perché qualora dovesse avvicinarsi, dovrei avere la telecamera accesa. Se lui violerà il provvedimento, tanto lo farà per venire da me e uccidermi. Se deve farlo, che lo faccia subito! Almeno io libero i miei figli da quest’incubo”.



Antonella Formicola, criminologa che ha seguito il suo caso da vicino e che è sempre stata presente alle dirette televisive a cui ha partecipato la donna, ha detto: “Sono tutti perfettamente capaci di intendere e di volere. Un uomo che decide di fare del male a una donna lo fa nel pieno delle sue capacità mentali. Non raccontiamo sciocchezze, io ho seguito tantissimi casi di donne uccise e non ho mai visto o sentito un uomo che si sia realmente pentito per avere fatto del male alla propria moglie o alla propria compagna”.