Non hanno sin qui sortito alcun effetto le ricerche che si protraggono da quasi tre settimane di Annalisa Lucifero e di sua figlia Cora (9 anni), scomparse da Olgiate Molgora, in provincia di Lecco. Si tratta di una fuga che molto probabilmente la donna programmava da tempo, visto che aveva disdetto il contratto di affitto e le utenze prima di sparire nel nulla con la bambina. Il tutto ha avuto luogo poco prima dell’incontro con il giudice del Tribunale dei minori, che avrebbe dovuto decidere se affidare la piccola a lei o al padre.



A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 4 aprile 2022, si è tornati a parlare del caso, con l’inviato Alessandro Politi che ha spiegato: “Ascoltando i vicini e gli abitanti del paese, pare che la donna avesse soltanto il terrore di perdere sua figlia. Questo lo cristallizzerebbe anche un messaggio ricevuto su WhatsApp dal parroco locale, don Giancarlo, il 7 febbraio. Un messaggio in cui Annalisa dice che ‘solo per avviso su mie possibili assenze, sono sconvolta: non chiamatemi’. Poi racconta che, dopo essersi vista portare via già due figli dal giudice (poteva vederli, ma erano stati affidati al padre, ndr) avrebbe vissuto la stessa storia con la piccola Cora”.



ANNALISA LUCIFERO E CORA, SCOMPARSE DA OLGIATE MOLGORA DA QUASI 3 SETTIMANE

Dopodiché, ha preso la parola proprio don Giancarlo, che ha detto, a proposito di Annalisa Lucifero: “Non si è fatta più vedere al catechismo e ha mandato questo messaggio per spiegare perché non continuasse questo compito che aveva assunto nei confronti della parrocchia e dei bambini della parrocchia stessa. Il motivo era che Cora poteva essere prelevata e affidata al padre. Per Annalisa è stato come morire, perché Cora è il senso della sua vita, della sua esistenza”.

Da allora non ha più voluto parlare con nessuno e chiudere. Lei aveva preso una casa grande per fare sì che i figli potessero tornare un domani da lei. La sua fiducia come madre si è smarrita, si è persa”.