Annalisa Minetti è stata stamane ospite in collegamento con il programma di Rai Uno, “C’è Tempo Per…”. La poliedrica artista ha dato la sua personale definizione del coraggio e della vita: “Credo tendenzialmente che il coraggio sia un’interpretazione della riabilitazione alla vita, credo che il disagio debba essere un’occasione per dare alla paura la possibilità di scoprire il coraggio; se interpreti le cose diversamente, dai più valore ai concetti e alle parole, credo che sia anche questo il coraggio, una grande interpretazione della vita. Io ho un grande rispetto per la vita – ha proseguito la Minetti – ho ricevuto un grandissimo dono che si chiama vita e mi piace l’idea di poterlo rispettare, rispettare anche i miei genitori in questo”. Negli ultimi mesi la Minetti si è dedicata alle persone bisognose attraverso un’attività social: “Ho aperto un consultorio online, la possibilità di dare voce alle persone, di essere per loro un megafono, e di cercare assieme psicologici e medici la soluzione. E’ il cambiamento che fa paura – aggiunge – ma se ti insegnano ad essere predisposti a questo non vi sono limiti”. La Minetti è non vedente, ma la cecità è stata per lei un modo per credere ancora di più nei propri sogni: “La disabilità per me è stata occasione per diventare specialmente abile, credo di avere un giusto punto di vista. Quello che io ho fatto, Miss Italia, Sanremo, lo sport… sono stati strumenti di comunicazione con cui volevo raccontare che il nostro corpo ha un peso, una massa, subisce una gravità, il mio corpo non vedeva ma la mia anima sì”. Più specificatamente sulla prima apparizione a Sanremo datata 1998: “Era un sogno nel cassetto, quando persi la vista la prima cosa che mi hanno ricordato e che non avrei potuto inseguire i miei sogni, così mi sono girata verso mio papa e gli ho detto “Voglio fare la cantante”. E’ stato molto difficile far capire che non sarebbe stata quella condizione a limitare i miei sogni, e dico a tutti i giovani che dovete sognare, tutto è difficile prima di diventare facile. I miei sogni mi hanno portato a Sanremo con tanta sfacciattagine e mi sono gustata quel momento, un po’ meno nel 2005 perchè avevo più ansie, ma nel ’98 fu un’esperienza incredibile fatta di amicizie, eravamo tutti molto uniti e c’era poca competizione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANNALISA MINETTI “MI SONO ABITUATA A VEDERE CON GLI OCCHI DEL CUORE”
Annalisa Minetti è tra gli ospiti della nuova puntata di “C’è tempo“, lo spin-off di Unomattina Estate condotto da Beppe Convertini e Anna Falchi trasmesso dal lunedì al venerdì nella mattinata di Raiuno. La cantante recentemente ha partecipato all’asta benefica We Run Together, un’esperienza che ha raccontato a Vatican News dicendo: “per gli ospedali di Brescia e Bergamo è stato un lutto mondiale. Tutti quanti abbiamo pianto i nostri cari. Il virus è stato devastante per ognuno di noi, anche per chi non l’ha vissuto personalmente. Credo che si debba riconoscere come tutto ciò sia un dolore di tutti noi”. La vincitrice di Sanremo 1998 si è poi soffermata a parlare del suo ruolo di artista, atleta, ma soprattutto mamma sottolineando: “devo dire che il fatto di essere atleta e artista mi dà la possibilità di avere sempre una carta vincente con i figli, sia sulla parte creativa, come nei giochi, sia nell’attività motoria. Caratteristiche che mi permettono di stimolare i miei figli. Lo sport è da sempre un modo per osservare, per ascoltare i nostri ragazzi”. Non solo, la Minetti è tornato anche a parlare di un possibile intervento per recuperare la vista: “lo sport, aumentando l’ossigenazione nel sangue, possa aiutare chi vive la malattia, come la retinite pigmentosa, di mantenere quanto più possibile l’occhio stabile”.
Annalisa Minetti cieca: “farò l’intervento solo per tornare a vedere”
Annalisa Minetti parlando del suo problema di cecità a Vatican News ha sottolineato: “l’intervento è ancora molto lontano. Non è ancora risolutivo”. La cantante che non hai mai fatto segreto della sua disabilità ha rivelato: “io sono tra le cavie, tra le prime persone che saranno operate nel momento in cui questo intervento si dimostrerà una reale soluzione”. Un intervento a cui è pronta a sottoporsi non appena sarà possibile ma con una certezza: “ho giurato a me stessa che quando farò un’operazione agli occhi sarà per tornare realmente a vedere, non per accontentarmi di una piccola visuale o cose di questo genere”. Del resto in tutti questi anni, la Minetti ha imparato a vedere con occhi diversi: “mi sono abituata a vedere con gli occhi del cuore, ed è un grande valore. La certezza, la stabilità e l’equilibrio che oggi sento di avere non vorrei che venisse minato dalla voglia di rivedere con gli occhi, perché quello che sto facendo ora è uno dei più grandi doni che mi poteva fare Dio”. Intanto come tutti gli artisti anche lei è scesa in campo con un progetto dal nome “Nemico Invisibile” per fronteggiare questo terribile Coronavirus che da diversi mesi ha stravolto le vite di tutti noi.
Annalisa Minetti: “sono abituata a cogliere il disagio come un’opportunità”
“Il progetto si chiama “Nemico Invisibile” perché appunto questo virus è qualcosa che non possiamo vedere ma, ciononostante, ci sta facendo tanto male” – ha spiegato Annalisa Minetti intervistata da periodicodaily che ha precisato – “io sono una persona abituata a cogliere il disagio come un’opportunità: quando si avvicina, quando si fa presente, io dico sempre al dolore: “beh, che devo imparare adesso? Cosa mi vuoi insegnare”. E’ vero che il dolore ti mette a repentaglio la vita, ti fa soffrire, ma è vero anche che quando ti rialzi hai una forza che prima non avevi, percepisci le cose diversamente e sei in grado di riconoscere ciò che è davvero importante e le “emozioni pure”. Un progetto che ricorda lontanamente quello di Amiche per l’Abruzzo a cui ha partecipato nel 2009: “quella è stata un’operazione grandissima. Laura Pausini è stata chiaramente la capostipite di tutto. L’operazione è molto similare, perché quando cantanti e artisti si uniscono diventando un’unica voce è chiaro che il modus operandi è sempre quello: c’è sempre la volontà delle persone di unirsi e fare qualcosa insieme”.