L’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, esperta di diritto di famiglia e che ha curato i divorzi di personaggi celebri, non ultimo quello in corso tra Francesco Totti e Ilary Blasi, ha parlato sulle colonne del quotidiano “La Verità”, affrontando la questione connessa agli addii tra coniugi. In primis, Bernardini De Pace ha dichiarato che “chi dice che divorziare ha un costo elevato forse dimentica quanto le stesse persone hanno speso per sposarsi. Talvolta arrivano da me coppie che, dopo quattro anni di matrimonio, ancora stanno pagando il mutuo per le nozze. C’è chi spende fino a 90mila euro. Perché allora sconvolgersi per il prezzo della separazione? La libertà ha un costo”.
La separazione non vale meno di un matrimonio, quando in realtà “è un fatto importantissimo perché va riorganizzata la vita di una coppia e dei figli, se ci sono”. Qual è il costo medio di una pratica di tale natura? “Se non ci sono contenziosi e si può applicare la procedura consensuale, al massimo la spesa è di 10-12mila euro. Ma se la situazione si complica e occorre la giudiziale, i tempi si allungano e si può arrivare a 40-50mila euro. Ci sono una serie di atti, come la consulenza tecnica, le memorie, le comparizioni delle parti, che hanno un costo”.
ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE: “ECCO QUANTO E COME COSTA DIVORZIARE”
Ai lettori de “La Verità”, Annamaria Bernardini De Pace, si è focalizzata sulla voce “spese” di un divorzio: “Una volta che ho chiaro il tenore di vita, posso ipotizzare quanto si può chiedere al coniuge affinché la moglie e i figli mantengano la stessa condizione economica. Talvolta però non è facile sapere quanto guadagna il marito. Le mogli non sempre sono al corrente delle entrate del coniuge, specialmente se c’è evasione fiscale. Ma, con indagini appropriate, si può arrivare a una cifra vicina a quella effettiva: si considerano una serie di voci come il tipo di vacanze, l’auto, l’eventuale possesso di una barca o di più immobili. Se il tenore di vita è alto e non corrisponde a quanto dichiarato al fisco, la questione si complica perché in tribunale c’è l’obbligo di fare la discovery della situazione reddituale e patrimoniale”.
Nelle spese legali, influisce anche l’ammontare della richiesta economica da parte del partner e la parcella legale è differente se in ballo c’è la richiesta di un assegno mensile di 10mila euro rispetto a una di 500 euro: “Ottenere cifre importanti non è facile, comporta un lavoro maggiore dell’avvocato, ci sono più indagini da effettuare, più discussioni, più atti – ha detto Bernardini De Pace –. Chi si separa deve mettere in conto, come spesa iniziale, almeno 12mila euro ma si può arrivare a 30mila euro in base all’importanza della cifra richiesta, del conflitto, dei documenti da procurare”.
ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE: “FACCIO PATTI PREMATRIMONIALI CHE ABBIANO VALIDITÀ”
In conclusione, Annamaria Bernardini De Pace ha teso a rimarcare che ci sono anche altre voci di spesa nel divorzio: “L’Iva, la cassa di previdenza avvocati, i rimborsi spese. Nel contratto sono riportate tutte le voci e ogni cliente è un caso diverso. Mi criticano in molti, ma io non sono cara, sono costosa. È diverso. Esperienza e professionalità vanno pagate. I tempi? Dipendono dai giudici, ma anche dalle parti che si fanno dispetti reciproci. Io chiuderei tutto in una settimana. Se ci sono figli, la situazione può complicarsi e allora il costo legale aumenta. L’onere sale se bisogna dividere il patrimonio, in caso di comunione dei beni”.
I patti prematrimoniali che stila Bernardini De Pace “hanno validità in una causa di separazione. Così, se la coppia scoppia, non deve perdere tempo, non ci sono liti e spende meno. È chiaro che pagano per il patto, ma non costa mai come una rottura litigiosa. Il bello dell’accordo prima delle nozze è che, al momento della stipula, le due persone si amano e quindi si proteggono a vicenda”.