Annamaria Sorrentino, ex Miss Campania 29enne, è morta in circostanze poco chiare dopo un volo di dieci metri dal balcone della casa nella quale era in vacanza nel Ferragosto del 2019. Il caso fu prontamente archiviato come suicidio ma la famiglia non ha mai creduto a questa tesi e si è impegnata affinchè il caso venisse riaperto. Adesso il marito di Annamaria rischia a processo con l’accusa di averne causato la morte dopo una lite. A parlarne alla trasmissione I Fatti Vostri sono stati oggi la sorella Luisa ed il fratello Mario che hanno ripercorso l’intero caso.



Annamaria Sorrentino, sorda dalla nascita, si trovava con il marito e altre due coppie di amici, tutti audiolesi. Con la famiglia la donna si sentiva tramite videochiamate. “Noi ci siamo sentite proprio il giorno 16, quando lei mi ha chiesto aiuto”, ha esordito la sorella. A suo dire da quel momento Gaetano, un altro componente del gruppo, le avrebbe sequestrato il cellulare impedendole di darle la posizione. “Io chiesi la posizione ad entrambi ma nessuno me la volle dare”, ha proseguito la sorella.



Morte Annamaria Sorrentino: la famiglia non crede al suicidio

Della morte di Annamaria Sorrentino la famiglia lo venne a sapere solo molte ore dopo: “Noi l’abbiamo saputo alle 11 di sera tramite un amico di mia sorella che era già a Napoli”. Dopo l’accaduto il fratello Mario ed il resto della famiglia cercarono di raggiungere il prima possibile l’ospedale dove si trovava Annamaria. “Il medico ci disse subito che le circostanze erano molto critiche e si sperava in un miracolo”, ha commentato il fratello. Subito dopo la morte gli investigatori sostennero subito che si sarebbe buttata giù dal balcone di sua spontanea volontà, “anche se noi non abbiamo mai creduto a questa cosa, era impossibile”, ha aggiunto Mario.



Le altre due coppie di amici, testimoni oculari, non raccontarono nulla alla famiglia di Annamaria. Lo ha svelato la sorella oggi in tv: “Ognuno diceva una versione molto diversa dall’altra e quindi non riusciamo a capire cosa sia realmente successo tramite loro perchè sono molto contraddittori sul racconto di quella sera”. La sera precedente c’era stata una lite tra Annamaria e il marito, al punto che era stato necessario l’intervento dei carabinieri. Rispetto al rapporto tra i due coniugi, la sorella ha ammesso: “Io sapevo che erano una coppia semplice, normale, si divertivano e stavano bene. Dopo la tragedia di Annamaria abbiamo scoperto che subiva violenze, botte e tanto altro”. Dalle ricostruzioni sembrerebbe che Annamaria avesse un amante e che era una delle persone presenti in casa durante la vacanza: “Lei non aveva un amante, solo dopo la tragedia abbiamo scoperto che Annamaria ed il marito erano da sei mesi separati in casa”, ha svelato il fratello.  Secondo Mario quella vacanza sarebbe stata organizzata per uno scopo preciso. Il sospetto della famiglia è che sia stata attirata in una trappola: “Forse perchè Paolo aveva molti debiti. Prendeva la pensione di mia sorella e forse, secondo il mio pensiero, togliendo lei avrebbe estinto tutti i debiti di gioco”. Nonostante i dubbi, non fu mai eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. Ora il marito rischia il processo per omicidio preterintenzionale. “Mi aspetto che la giustizia faccia il suo corso, che emerga tutta la verità e che possano essere adottate le giuste misure verso le persone che hanno commesso questo reato”, ha chiosato Mario, “mia sorella non si sarebbe mai uccisa, era una ragazza piena di vita”.