LE PAROLE CHOC DI ANNE HATHAWAY SULL’ABORTO: “È COME UNA MISERICORDIA”
Stanno facendo discutere in America le parole della star di Hollywood Anne Hathaway, la meravigliosa Catwoman del “Cavaliere Oscuro” di Nolan, nonché Andy nel “Il Diavolo veste Prada”: per l’attrice infatti, l’aborto è da considerare «sinonimo di misericordia» e andrebbe affrontato senza tutte le polemiche che negli Usa scatena ogni volta il dibattito sull’interruzione di gravidanza. «Aborto è misericordia», una dichiarazione “choc” quella di Anne Hathaway che non intende cogliere tutto il dramma che sta dietro l’interruzione di una vita nel grembo materno e, al contempo, rischia di banalizzare enormemente un tema complicato e intimo.
Le dichiarazioni della star del cinema Usa arrivando durante l’intervista a “The View” sulla ABC, dove Anne Hathaway stava raccontando il post dello scorso 30 giugno ai sedici anni di distanza dal meraviglioso film “Il Diavolo veste Prada”. In quell’occasione l’attrice oggi 40enne con due bambini, aveva notato come le giovani donne protagoniste del film avessero potuto comunque costruirsi una splendida carriera nel mondo del cinema perché non erano rimaste “intralciate” da improvvise e “spiacevoli” gravidanze giovanili. «Sono colpita dal fatto che i giovani personaggi femminili in questo film abbiano costruito le loro vite e le loro carriere in un Paese che onorava il loro diritto a scegliere sulla loro salute riproduttiva», spiega Anne Hathaway facendo sarcastico riferimento alla legge sull’aborto “Roe vs Wade” abolita dalla sentenza della Corte Suprema Usa. A quel punto l’attrice premio Oscar rivendica l’importanza che ogni donna possa decidere da sé il proprio «destino riproduttivo»: «aborto può essere un’altra parola per misericordia. Quando permetti di scegliere, permetti la flessibilità, che è quanto ci serve per essere umani».
“ABORTO DECISIVO PER INIZIO CARRIERA”: IRA PRO-LIFE CONTRO ANNE HATHAWAY
Secondo Anne Hathaway non si parla abbastanza di aborto (e su questo si può concordare, nel senso che spesso quando se ne parla lo si fa a sproposito e con argomenti generalizzati e banali, ndr), ma per quanto riguarda la sua esperienza personale l’attrice rivendica la possibilità di considerare l’aborto «come un’altra parola per la misericordia, la pietà». Per la star, aver abolito la sentenza americana sul “diritto all’aborto” è qualcosa di estremamente disdicevole, tant’è che la stessa Hathaway ribadisce «Sappiamo che non esistono due gravidanze uguali, e ne consegue che non esistono due vite o due concezioni identiche. Allora come possiamo avere una legge con un unico punto di vista su questo? Qualcosa che dice che dovremmo trattare tutto allo stesso modo».
Secondo Anne Hathaway, quando si hanno 16 anni (ma non solo, in generale quando si è giovani) «il tuo destino riproduttivo conta molto»: tradotto, l’aborto diventa decisivo specie per chi ad inizio carriera vuole proseguire nel successo professionale. Una nuova vita è invece un impedimento che in alcuni casi è «bene» che possa essere “eliminato”. Inutile dire come le dichiarazioni choc di Hathaway abbiano scatenato le forti proteste del mondo pro-life, intervenuto con più voci in contrasto con le tesi dell’attrice di Hollywood. «Ripugnante e delirante», ci va giù “liscia” l’attivista pro-life Lila Rose, «ripugnante l’idea che si debba uccidere un bambino per ‘essere umani’». L’ossessione, chiarisce ancora l’attivista, «delle nostre celebrità per l’aborto su richiesta è il peggiore, il più crudele eccesso dell’egoismo autorizzato». Sempre secondo Lila Rose, «Assassinare un bimbo malato in utero non è misericordioso. Il male può travestirsi da empatia. Non esiste una cosa come un omicidio “misericordioso”». Per il direttore dell’organizzazione pro-vita Students for Life, Kristan Hawkins, «A che punto della procedura Anne Hathaway pensa che ci sia ‘misericordia’ nell’aborto? Prima o dopo che un bambino innocente è stato massacrato?».