Anonymous, il collettivo internazionale di hacker più famoso al mondo, ha “dichiarato guerra” a Vladimir Putin, presidente della Russia. Attraverso un video pubblicato sui social della durata di poco meno di tre minuti, il gruppo di attivisti ha spiegato di aver scatenato un conflitto cibernetico nei confronti di Mosca, minacciando ulteriori rappresaglie: “Signor Putin – spiega Anonymous, apparso in rete con la famosa maschera di Guy Fawkes – l’invasione in corso dell’Ucraina ha mostrato come il suo regime non abbia rispetto per i diritti umani, né per il principio di autodeterminazione dei Paesi vicini”.



E ancora: “Negli ultimi giorni è iniziata un’invasione su larga scala, quartieri civili sono stati bombardati e persone innocenti sono state uccise. I rifugiati stanno fuggendo dalle violenze e al popolo è stato imposto il reclutamento dal governo ucraino. La situazione è terribile ovunque e lei ne è l’artefice. Anche i cittadini che lei sostiene di voler proteggere si sono schierati contro la guerra e protestano nelle più grandi città della Russia”. Quindi Anonymous ha spiegato nel dettaglio come intende procedere: “Anonymous ha dichiarato una cyber guerra al suo regime aggressivo, mettendo offline nei giorni scorsi numerosi siti governativi. I siti web oscurati sono però solo l’inizio, presto conoscerà la furia degli hacker di tutto il mondo, molti dei quali probabilmente risiedono nel suo Paese. I suoi segreti non sono più al sicuro e c’è la possibilità che elementi chiave delle infrastrutture governative vengano manomessi”.



ANONYMOUS, VIDEO MESSAGGIO A PUTIN: “L’UNIONE SOVIETICA E’ FALLITA ANNI FA”

Secondo il collettivo di hacker l’obiettivo di Putin è quello di riappropriarsi dei vecchi territori dell’Unione Sovietica: “L’Unione Sovietica è fallita molti anni fa e il mondo non ha dimenticato la brutalità di quel regime. Tutto il mondo le opporrà resistenza. Questa è una guerra che lei non può vincere, a prescindere da quanto potere lei pensi di avere. Noi siamo Anonymous, noi siamo una legione”.

Tra i siti che sono stati hackerati, quello dell’emittente Rt news, quello del Cremlino, del governo russo, ma anche del ministero della difesa e della Duma. L’attacco hacker era partito giorni fa, subito dopo l’inizio dell’invasione russa, mandando anche in onda su numerose tv russe delle canzoni tipiche dell’Ucraina.