Secondo un recente articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, l’anoressia e in generale tutte le malattie definite metabolico-psichiatriche siano aumentate a dismisura negli ultimi anni. Una tendenza tristemente nota e che andrebbe avanti almeno da una decina di anni, soprattutto per via della sempre più ampia diffusione di modelli di bellezza esasperati, che ha avuto un vero e proprio boom con i social. Negli ultimi anni, però, con la pandemia da covid-19, l’isolamento, l’interruzione forzata di rapporti e relazioni, soprattutto per gli studenti in età di sviluppo, la tendenza dei casi di anoressia sarebbe ulteriormente aumentata, in modo ancor più esponenziale.
Anoressia: casi cresciuti del 30/40%
L’anoressia, a differenza di quanto comunemente si crede, è una malattia grave, il cui esito può essere anche la morte del soggetto. In particolare, riporta La Stampa, nel 2019 le morti sono state 318.300 nel mondo, mentre non sarebbe ancora possibile conoscere i dati più aggiornati, soprattutto con l’impatto della pandemia da covid e dei difficili anni successivi. La malattia, inoltre, colpirebbe in larga parte persone con meno di 40 anni, mentre nell’ultimo anno l’incidenza sarebbe aumentata soprattutto per la fascia di età tra i 10 e i 20 anni.
In particolare, parlando strettamente di anoressia, in tutto il Piemonte i casi nella fascia di età 10-20 sarebbero aumentati di circa il 30/40%. A livello di numeri, rispetto al 2021 in cui i casi erano stati 20 mila, sono aumentati a 28 mila nel corso dell’ultimo anno. Inoltre, uno studio condotto dal Centro Esperto Regionale per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione della Città della Salute di Torino certificherebbe anche un peggioramento dei sintomi connessi, dall’esasperazione della magrezza e della forma fisica, che talvolta si traduce in un’attività fisica estremizzata, con esiti purtroppo negativi. Tuttavia, contro l’anoressia a Torino sono state recentemente introdotte due terapie innovative per trattarla.
I trattamenti per l’anoressia di Torino
I trattamenti innovativi proposti a Torino per trattare l’anoressia muoverebbero in due direzioni opposte, ma possibilmente complementari. Una sperimentazione punterà a stimolare magneticamente per 40 minuti al giorno l’area del cervello deputata al controllo emotivo. Dall’altro lato, invece, si tratterà di una terapia psicologica basata sulla rievocazione dei ricordi traumatici connessi al disturbo, tramite la stimolazione del movimento oculare (che stimola, appunto, la rievocazione dei ricordi, anche rimossi).