In questi giorni la redazione del quotidiano Milano Finanza ha appreso di una maxi commessa siglata da Ansaldo Energia (società controllata quasi totalmente da Cassa depositi e prestiti) con il ministro dell’Energia e delle Infrastrutture degli Emirati Arabi Uniti Suhail Mohames Faraj al Mazrouei per la costruzione futura di quattro macchinari per la produzione di corrente elettrica: si tratta dal frutto dell’instancabile lavoro del manager Cdp Fabio Barchiesi che figura anche nel Consiglio di amministrazione di Ansaldo Energia e di gruppi come GreenIt e Autostrade per l’Italia; condotto in diversi mesi di incontri tra Genova e gli Emirati.
Meno di un mese fa – era esattamente il 18 settembre – proprio Brachiesi aveva incontro al Mazrouei in occasione del World Utilities Congress di Abu Dhabi dove è stata data una spinga significativa alla maxi commessa di Ansaldo Energia con la quale ci si avvicina sempre di più alla chiusura di un 2024 in crescita: l’obiettivo – da qui ai prossimi quattro anni – è quello di raggiungere una quota di almeno 1,7 miliardi di euro di ricavi, rispetto agli 1,1 miliardi di chiusura del 2023 che si sono ben accompagnati con un portafoglio-ordini pari ad addirittura 3,84 miliardi, ad un ebitda negativo di 79 miliardi e a 228 milioni di ‘rosso’ nei conti.
Il contratto di Ansaldo Energia con gli Emirati Arabi Uniti: una commessa da 800 milioni
Tornando alla novità, la commessa siglata da Ansaldo Energia e gli Emirati Arabi Uniti dovrebbe avere un valore di circa 800 milioni di euro: l’accordo era stato già anticipato qualche mese fa dal quotidiano Secolo XIX e dovrebbe avere come oggetto la costruzione di quattro macchinari tra turbine a gas e generatori (probabilmente due e due) che saranno consegnati nel corso dei prossimi mesi per mezzo della sede operativa di Abu Dhabi della controllata di Cdp, recentemente dotata di un nuovissimo centro diagnostico al servizio dei clienti emiratini.
Nel frattempo, procede la costruzione degli altri macchinari al centro delle attuali commesse di Ansaldo Energia: si tratta – da un latro – di una singola turbina a gas modello AE 94.3A che dovrà essere consegnata in Irlanda (secondo un contratto siglato solamente lo scorso luglio) e – dall’altro lato – di altre due turbine AE 94.3 ad idrogeno che (dalla commessa firmata a febbraio di quest’anno) spetteranno al territorio del Kazakistan.