La salute mentale dei bambini e degli adolescenti sta attraversando una crisi dalle proporzioni di un’epidemia e un ruolo molto importante è giocato dai cellulari e dai social. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association ha rilevato un forte aumento della mortalità pediatrica nel 2020 e nel 2021, con un aumento dell’11% nel 2020 e dell’8% nel 2021, soprattutto tra gli adolescenti e specialmente tra i maschi. E non va meglio per i dati che mostrano l’aumento vertiginoso di stati d’ansia e depressione.
Un recente sondaggio a cura dello statunitense Centers for Disease Control and Prevention ha rivelato un drammatico aumento di ragazze adolescenti che si sentono tristi o senza speranza: si è passati dal 36% del 2011 al 57% del 2021. Per i ragazzi, la percentuale era del 21% nel 2011 e del 29% nel 2021. Ma non solo, perché quasi un terzo delle adolescenti intervistate ha “preso seriamente in considerazione l’idea di tentare il suicidio“, un terrificante aumento di quasi il 60% dal 2011. Gli esperti parlano di “morti di disperazione”, bambini e ragazzi che si rivolgono alle droghe o al suicidio, sopraffatti dall’ansia e dalla depressione. Spesso gli adolescenti e i giovanissimi si rivolgono acquistano via social pillole contraffatte, un’alta percentuale delle quali con dosi letali di fentanil. USA Today sottolinea che non si tratta di un’overdose accidentale bensì di vero e proprio avvelenamento. Qual è il ruolo dei social in tutto questo?
Ansia e depressione, allarme tra gli adolescenti: smartphone e social “babysitter elettronici”
Jonathan Haidt, professore della New York University, attribuisce la responsabilità di tutto questo ai social e alla quantità di tempo che gli adolescenti trascorrono sui social invece che con gli amici. Il cellulare, vero e proprio “babysitter elettronico”, ha “ricablato” l’infanzia, come spiega il quotidiano USA Today. Quando gli adolescenti, soprattutto le ragazze, si confrontano con gli influencer loro coetanei e famosi, anziché frequentare di persona amici e parenti, arrivano a sviluppare ansia e depressione. E non sviluppano invece il proprio carattere.
La rivista JAMA ha evidenziato che i tassi di suicidio tra gli adolescenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni hanno iniziato ad aumentare nel 2007, lo stesso anno in cui Apple ha introdotto l’iPhone. Jonathan Haidt ha invece dimostrato che l’ansia ha iniziato a essere un serio problema negli adolescenti a partire dallo stesso anno in cui Facebook ha acquistato Instagram e ha aumentato la sua base di utenti per queste piattaforme social. Gli adolescenti, che sempre più spesso sperimentano ansia e depressione, sono anche bombardati da notizie negative attraverso molti più canali rispetto agli adolescenti delle generazioni precedenti, rivelando alti tassi di stati d’ansia in relazione a questioni politiche come l’immigrazione, il cambiamento climatico e la violenza delle armi.