FESTIVAL DI SANREMO 2022: CANZONI E TESTI CHE REGALANO EMOZIONI…
Vabbè, cali sul tavolo un tris d’assi del genere e sai già come finirà il gioco. Un Festival di Sanremo 2022 decisamente sbilanciato, possiamo dirlo dopo aver potuto ascoltare in anteprima tutte le canzoni in gara grazie al pre-ascolto riservato ai giornalisti organizzato dalla Rai. Dicevamo un tris d’assi: Massimo Ranieri, Gianni Morandi e Iva Zanicchi. Sì, anche l’Iva nazionale, non la tassa. Dimenticate quella caricatura di personaggio che lei stessa si è costruita da qualche tempo e andate a riscoprirla quando era una Signora cantante con la S maiuscola, ad esempio la bellissima La riva bianca, la riva nera. A 82 anni compiuti la voce regge alla grande e Voglio amarti, seppur non entrerà nell’enciclopedia della musica italiana, è una canzone molto dignitosa (peccato per l’assolo di chitarra elettrica che non ci azzecca nulla con il pezzo).
Ma vogliamo dirlo che Massimo Ranieri è il candidato numero uno alla vittoria? La sua interpretazione della bellissima e commovente Lettera al di là del mare ha fatto esplodere il centinaio di giornalisti presenti al pre-ascolto nell’unico applauso di tutto l’evento. Una canzone che parla in modo metaforico, poetico, di un immigrato napoletano che si rivolge ai suoi cari. E signori, come canta Massimo.
L’altro super candidato alla vittoria è per forza di cose Gianni Morandi. Non solo perché amatissimo dal pubblico, ma perché Jovanotti gli ha confezionato una splendida e divertente canzone, cosa che nessuno prima dell’ascolto ci avrebbe messo le mani sul fuoco. Recuperando l’R&B arioso con tanto di sezione fiati di Twist it, il brano che Ray Charles esegue nel film Blues Brothers, è un pezzo scatenato che può far venire in mente Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, ma in realtà è un signor pezzo. Ci aspettiamo che il pubblico in sala al Teatro Ariston si alzi in piedi a ballare. Noi lo faremo, anzi lo abbiamo già fatto.
Tutto il resto? E’ chiaro che dopo questi tre giganti passi in secondo piano. Ci sono buone canzoni, ma per quanto si sforzino Emma e Noemi con interpretazioni “vintage” non c’è paragone che regga. Manca la classe, manca la voce.
SANREMO 2022: IL FESTIVAL TORNA AL PASSATO DOPO LA PARENTESI ROCK
Il Festival di Sanremo 2022 recupera dunque il passato, dopo la sbornia dello scorso anno all’insegna del rock e dei Maneskin, che aveva fatto a dire a Amadeus che il festival era cambiato, largo ai giovanissimi, largo al rock. Poi, dopo aver visto che la scorsa edizione aveva perso quasi due milioni di telespettatori, i direttori Rai devono avergli detto che era meglio ritornare sui propri passi e dare spazio a un festival vecchio stile.
Un festival moderato, non si parla di pandemia, di depressione causata dal virus, di Dad, niente di niente. Ci sono un paio di scivoloni a nostro avviso con Tatanai, con un brano che si intitola non a caso Sesso occasionalemente, esaltazione del tipo bullo che si fa tutte le ragazze “basta che respirano” come si diceva una volta (a noi pare una canzone sessista) e la cantautrice Ditonellapiaga in coppia con Donatella Rettore con Chimica, dove l’amore si riduce a una cosa di “chimica” appunto, attrazione fisica animalesca.
Piace, e molto, e non poteva essere altrimenti Elisa con O forse sei tu, canzone classica delle sue forse un po’ troppo sentimentale, così come piace molto quello che è l’unica sorpresa del festival con una canzone obliqua, bizzarra, dai continui cambiamenti musicali (e una voce che ricorda molto quella dello scomparso Fabrizio De André) Giovanni Truppi. Anche Amadeus l’ha definito la scommessa di questo festival, con Tuo padre mia madre e Lucia, cantautore dalla lunga carriera molto seguito nel mondo indie.
Buona la prestazione a Sanremo 2022 del giovanissimo Matteo Romano con Virale, così come Fabrizio Moro con la degregoriana Sei tu.
Bello l’electro pop della Rappresentante di lista, l’unico brano che sfiora l’angoscia di questi tempi segnati dalla pandemia (“Che paura intorno è la fine del mondo (…) Questa è l’ora della fine romperemo tutte le vetrine”), voce elegante e centrata.
L’accoppiata Mahmood & Blanco delude in parte: delude il primo, ancora incollato a stilemi superati mentre piace il secondo e non è male il pezzo Brividi.
SANREMO 2022: CON AKA 7EVEN E SANGIOVANNI, MUSICA DA LUNA PARK
Infine a Sanremo 2022 ci sono i ragazzini, che propongono banale musica da luna park: ritmi bombati, un po’ di rap e tanto noiosissimo e vecchissimo autotune. Ragazzi, siete stati superati dal tempo. Parliamo di Highsnob & HU con Abbi cura di te; Aka 7even con Perfetta così; Sangiovanni con Farfalle. Saranno i momenti buoni per cambiare canale.
Menzione d’onore per Achille Lauro con il bel rock’n’roll di Domenica (ma perché manda a f… la rivista Rolling Stone?) anche se la voce, ma lo sapevamo già non è granché. Bene anche Le vibrazioni con un po’ di sano rock italiano alla Timoria (ebbasta Maneskin…) e anche Rkomu che però coppia il riff di Personal Jesus dei Depeche Mode; Giusy Ferreri fa la sua bella figura con una bella canzone, Miele dalle sonorità mediterranee.
Forse abbiamo dimenticato qualcuno, ma va bene così. Siparietti, finte gaffe, battute che non fanno ridere nessuno, ospiti noiosi, vallette e valletti a parte, questa è la musica di Sanremo 2022. A voi il telecomando.