Un nuovo documentario riguardante Anthony Bourdain, il celebre chef ex di Asia Argento, che tre anni fa si suicidò, sta facendo un gran parlare. Il lavoro si chiama “Roadrunner: A Film About Anthony Bourdain”, e racconta appunto la vita, l’ascesa e purtroppo il triste declino del noto chef 61enne, soffermandosi in particolare sui motivi della sua morte. A girarlo, il regista premio Oscar Morgan Neville, che ha specificato come il suo obiettivo fosse quello che il film affrontasse dei “traumi non elaborati” dal pubblico legati appunto alla morte improvvisa di Bourdain.
Nel lavoro di Neville viene analizzato, come riferisce il Wall Street Journal citato da Dagospia, il rapporto fra lo chef suicida e l’attrice e regista italiana Asia Argento, soffermandosi anche su un presunto scandalo secondo cui la stessa nostra connazionale avrebbe tradito lo chef (notizia che sarebbe emersa pochi giorni prima del suicidio). Secondo Rotten Tomatoes, portale specializzato nel recensire tutti prodotti cinematografici e le serie tv, la valutazione è stata del 100%, ma non mancano le critiche, proprio nei confronti delle accuse ad Asia Argento. Il recensore Indiewire, ad esempio, definisce il passaggio dei presunti problemi con l’ex di Morgan come «nauseabondo che si avvicina pericolosamente allo sfruttamento dello scenario», mentre un critico di Collider ha ritenuto il soggetto «profondamente volgare e incredibilmente irresponsabile».
ANTHONY BORDAIN, IL DOCUMENTARIO E I SOSPETTI SU ASIA ARGENTO: “SONO STATO CORRETTO NEL DESCRIVERE I FATTI”
Infine un recensore dell’Hollywood Reporter si è chiesto se Roadrunner non abbia dato troppa colpa ad Asia Argento. Al momento l’agente dell’attrice a Londra, Steve Kenis, si è rifiutato di commentare, e lo stesso hanno fatto i suoi agenti italiani e a Parigi. “Penso di essere stato molto corretto nell’aver raccontato i tutti i fatti. Sono molto a mio agio con quello che ho fatto”, si ‘giustifica in qualche modo Neville, parlando con il Journal “Ho sentito di non voler approfondire di un centimetro il suo rapporto con Asia perché era un argomento difficile. Si potrebbe fare un intero film sull’argomento ma non era il film che volevo fare. Sarebbe diventato complicato”.
Quindi il regista ha aggiunto e concluso, chiarendo una questione: “Non sto dicendo che sia stata lei a causare il suo suicidio. Il suicidio è un atto privato e credo egoistico. Stavo semplicemente cercando di dipingere un quadro, credo accuratamente, dei diversi fattori che stavano accadendo nella sua vita, e ce n’erano molti. L’impressione che ho di lui nell’ultimo anno era che fosse molto più maniacale e molto più depresso”.