Tra le e-mail di Anthony Fauci che sono state pubblicate in base al Freedom of Information Act ce ne sono alcune che stanno imbarazzando l’immunologo Usa, a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Sono quelle che riguardano uno scambio con Peter Daszak, zoologo britannico noto anche per essere il presidente di EcoHealth Alliance, una no profit con sede a New York che intrattiene legami con la Cina e in particolare con Wuhan. Stando a quanto riportato dal Washington Examiner, questa organizzazione tra il 2014 e il 2020 avrebbe ricevuto ben 3,7 milioni di dollari dai National Institutes of Healt, agenzia del Dipartimento della Salute Usa di cui fa parte l’istituto diretto da Fauci. Daszak il 18 aprile 2020 gli mandò una mail di ringraziamento per aver minimizzato pubblicamente la tesi secondo cui Sars-CoV-2 potesse provenire dal laboratorio di Wuhan. Fauci dal canto suo rispose ringraziando a sua volta per la «gentile nota». Uno scambio apparso inquietante a qualcuno, perché di quei fondi almeno 600mila dollari sarebbero stati inviati dalla EcoHealth Alliance al controverso Wuhan Institute of Virology, struttura con cui negli anni ha stretto una collaborazione per alcuni studi sui pipistrelli.
LE “OMBRE” SU PETER DASZAK
Peter Daszak è anche tra i firmatari di un comunicato pubblicato da Lancet nel febbraio 2020, in cui alcuni esperti condannano fermamente le teorie su una possibile origine non naturale del Covid. Gli autori di quel comunicato si richiamarono ad una lettera precedente, scritta dai vertici delle National Acadamies of Sciences, Engineering and Medicine che sminuiva l’ipotesi del laboratorio. Anche in questa missiva compariva il nome di Daszak, in questo caso come consulente. Nel giugno 2020 pubblicò lui stesso sul Guardian un articolo in cui definiva «teoria del complotto» l’ipotesi del virus manipolato o sfuggito dal laboratorio di Wuhan. Ma compare anche nel team dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha indagato sull’origine del Covid e ha redatto un report che è stato aspramente criticato. Le domande a cui rispondere sono tante e riguardano anche i collegamenti tra un membro del team investigativo dell’Oms e i soggetti da indagare, oltre al cambio di marcia di Anthony Fauci che ora non esclude l’ipotesi dell’origine non naturale del Covid. Dal canto suo Fauci si è difeso a MSNB: «Non sappiamo ancora quale sia l’origine. Abbiamo tutti ritenuto, e lo facciamo ancora, che è più probabile che si tratti di un salto naturale di specie da un serbatoio animale a uno umano. Tuttavia, dato che non lo sappiamo con certezza, bisogna tenere la mente aperta».