Se soltanto pochi mesi fa avessero detto ad Anthony Fauci che la sua figura sarebbe risultata cruciale per le elezioni Usa 2020, l’immunologo più celebre d’America sarebbe certamente scoppiato in una grassa risata. Lui che nel 1984, a soli 44 anni, venne nominato direttore dell‘Istituto nazionale americano per lo studio delle allergie e delle malattie infettive non poteva d’altronde immaginare che una pandemia di intensità pari a quella che sta sferzando gli Stati Uniti e il mondo intero sarebbe scoppiata a pochi mesi dal voto. Né che l’attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, avrebbe finito per mettere in discussione i suoi consigli e il ruolo che occupa ininterrottamente da 36 anni, trascinando lo scienziato di forza nell’agone politico, fino a minacciarne il licenziamento durante uno dei suoi “MAGA rally“, i comizi Make America Great Again.



Eppure il film di questo pazzo 2020 ha disegnato per Anthony Fauci un ruolo da assoluto protagonista, suo malgrado. Esemplare quanto accaduto sul tema del vaccino. Quando, ancora poche settimane fa, Donald Trump assicurava che un vaccino contro il coronavirus sarebbe stato disponibile negli Stati Uniti prima del voto, è stata la candidata vicepresidente di Joe Biden, Kamala Harris, a mettere in chiaro che lei avrebbe accettato di sottoporsi a vaccinazione soltanto nel caso in cui Fauci avesse benedetto l’intera operazione. Come dire: di Fauci ci fidiamo, del presidente no.



ANTHONY FAUCI: LO SCIENZIATO NEL MIRINO DI TRUMP, VOTARE DEM SIGNIFICA SALVARLO

Anthony Fauci è così diventato l’emblema del “grillo parlante” inascoltato all’interno dell’amministrazione Trump in materia di gestione della pandemia. Ancora diversi mesi fa, quando Fauci iniziava a mettere in guardia gli Usa dalla minaccia del virus, Trump parlava del grande “imbroglio dei Democratici“. Da allora ad oggi, nell’arco di undici mesi, sono cambiate molte cose: in primis nove milioni di casi e più di 231 mila decessi registrati solo negli States. In mezzo polemiche e scontri, conditi da violenti attacchi verbali da parte di Trump nei confronti dello scienziato: “La gente è stanca di ascoltare Fauci e tutti questi idioti che non ci hanno preso (nelle loro previsioni). Fauci è un disastro che è lì da 500 anni. Ogni volta che appare in televisione c’è sempre una bomba, ma sarebbe un bomba ancora più grande se lo licenziassi. Se lo avessi ascoltato, avremmo 500 mila morti“.



Fino a quando, pochi giorni fa, in uno degli ultimi comizi della campagna elettorale, incoraggiato dalla folla della Florida che gli chiedeva di licenziare lo scienziato, Trump si è esposto ulteriormente: “Non ditelo a nessuno, ma lasciatemi aspettare un po’ dopo le elezioni. (…) Ha sbagliato molto. È un brav’uomo però ha sbagliato molto“. Come nel più classico dei paradossi, è stato Fauci ad essere accusato di aver gestito male la pandemia: anche se i suoi consigli sono rimasti pressoché inascoltati. I Democratici hanno dunque un motivo in più per votare Joe Biden: salvare il medico che ha avuto la “colpa” di opporre le leggi della scienza a quelle della politica. L’unico vaccino veramente sicuro, stavolta, è il voto.