Gli antibiotici a base di principi attivi ai fluorochinoloni, per uso sistemico o inalatorio, rappresentano una classe di farmaci molto efficace per il trattamento di alcune infezioni, soprattutto quelle respiratorie come la polmonite o casi gravi di meningite per i quali altre terapie non sono sufficientemente efficaci. Questo tipo di medicinale però può comportare effetti avversi anche molto gravi ed irreversibili, dovrebbero quindi essere prescritti dai medici di base con estrema cautela, soprattutto in pazienti che hanno già manifestato sintomi associati ad ipersensibilità nei confronti di tali sostanze.



L’Agenzia Italiana del Farmaco Aifa ha pubblicato una nuova nota, nella quale vengono riviste le indicazioni per la prescrizione e somministrazione di antibiotici chinolonici, sottolineando la necessità di valutazione del rapporto rischio beneficio su ogni singolo paziente. Le nuove linee guida sono rivolte soprattutto agli operatori sanitari e riportano i risultati di alcuni studi recenti, secondo i quali, questi farmaci continuano ad essere raccomandati anche al di fuori delle patologie per le quali sono strettamente necessari.



Antibiotici fluorochinoloni, nota Aifa avverte “Rischio effetti avversi invalidanti”

La nuova nota Aifa, riportata da Quotidianosanità, avverte operatori sanitari e medici di base su attenzioni da porre prima della prescrizione di antibiotici fluorochinolonici. Per evitare la somministrazione anche quando non necessaria e scongiurare il rischio di gravi reazioni avverse in pazienti che potrebbero manifestare ipersensibilità a tali principi attivi. Quindi si raccomanda di non prescriverli per: infezioni da lievi a moderate, a meno che per queste gli antibiotici alternativi ai chinoloni non si siano verificati inefficaci. Infezioni non batteriche, come ad esempio la prostatite cronica.



Non vanno inoltre consigliati per la prevenzione della diarrea del viaggiatore. Ovviamente la nota ricorda anche ai medici di controllare la storia di ogni paziente per stabilire se in passato abbia già manifestato reazioni avverse anche lievi dopo l’assunzione di queste terapie. Il rischio di pericolose manfestazioni irreversibili era stato sottolineato anche dall’EMA che aveva pubblicato alcuni studi in merito alla rilevazione di gravi effetti invalidanti soprattutto nell’apparato muscoloscheletrico e nervoso.