A Kundl, in Austria, vicino al confine con la Germania, c’è l’ultimo sito di produzione di penicilline nel mondo occidentale. È dell’azienda farmaceutica Sandoz, che estrae diverse migliaia di tonnellate di penicillina all’anno. Si comincia con un ciclo di 7-10 giorni, poi c’è la raccolta: la miscela viene pompata in vasche e la sostanza viene lavorata ed essiccata, trasformandosi in polvere bianca, la penicillina V. Si tratta dell’antibiotico più antico, una rivoluzione nel mondo della medicina che ha salvato molte vite. A causa della resistenza alle sostanze più vecchie, si sta lavorando a nuovi antibiotici. D’altro canto, si è sviluppata una carenza, anche prima della pandemia Covid, a causa del fatto che ci siano pochi siti di produzione.



Stando a quanto ricostruito da Süddeutsche Zeitung, per ragioni di costi, negli ultimi decenni la produzione è stata spostata in Cina e in India. Il governo tedesco, ad esempio, in un documento strategico sulla Cina parla esplicitamente di dipendenza. Ma i produttori non sono incentivati a riportare la produzione in Europa, anche se ci sono le competenze. Del resto, i prezzi della maggior parte degli antibiotici sono così bassi che i fornitori devono spostare la produzione lontano, dove conviene. Fa eccezione l’Austria, dove si riescono ancora a produrre antibiotici generici.



ANTIBIOTICI: IL CASO SANDOZ IN AUSTRIA

«Ci vogliono anni per costruire un sito come quello di Kundl e raggiungere il tipo di utilizzo della capacità produttiva che abbiamo qui», dichiara Hannes Woerner, responsabile dei siti di produzione di antibiotici in tutto il mondo per Sandoz, a SZ. La capacità dei fermentatori è cambiata poco negli ultimi anni, ma i processi e quindi la resa sono migliorati notevolmente. «Un impianto del genere non può essere realizzato in due anni», aggiunge Woerner. Il manager precisa, però, che i margini di guadagno sono attualmente troppo bassi per costruire un nuovo impianto su un terreno vergine. I rimborsi delle compagnie di assicurazione sanitaria in Germania sono troppo bassi. D’altra parte, Sandoz sta attualmente espandendo “massicciamente” lo stabilimento di Kundl.



Infatti, sta investendo 200 milioni di euro, sia per quanto riguarda le forme finite in cui vengono date le compresse, sia per un nuovo impianto per l’amoxicillina. Finora, questa è stata sintetizzata in uno stabilimento Sandoz in Spagna da un prodotto intermedio ottenuto dalla penicillina V a Kundl, L’amoxicillina viene poi trasportata a Kundl per essere pressata, ad esempio, in compresse. L’impianto di amoxicillina dovrebbe entrare in funzione nel quarto trimestre di quest’anno. «Allora avremo anche la catena di produzione completa dell’amoxicillina qui a Kundl, dalla fermentazione al farmaco finito», aggiunge la chimica Stephanie Jedner Süddeutsche Zeitung. Un quarto dell’investimento proviene da fondi pubblici, dall’Austria e dall’Unione europea.

ANTIBIOTICI: DOMANDA CAMBIATA, VENDITE CROLLATE

Sandoz produce circa 200 milioni di confezioni di antibiotici all’anno con il suo stabilimento in Austria, ma sta lavorando al limite della sua capacità. «Possiamo consegnare tutti gli antibiotici, ma non sempre ovunque e in tempo». Anche perché la domanda si è spostata in modo massiccio. Durante la pandemia, le vendite sono crollate perché le persone sono rimaste a casa o hanno indossato le mascherine, quindi le infezioni sono diminuite, ma nell’autunno del 2022 la domanda è aumentata. E ci sono stati problemi nella catena di approvvigionamento. «Avevamo tempi di consegna lunghi anche per cose semplici come le scatole pieghevoli. I tempi di consegna erano di due o tre settimane, al picco della pandemia di due o tre mesi e ora sono di sette settimane», racconta WoernerSüddeutsche Zeitung. Anche i prezzi elevati dell’energia e delle materie prime sono stati un problema per Sandoz. «Qui consumiamo in un anno tanta energia quanta ne consuma la città di Innsbruck. I nostri costi sono aumentati, ma i prezzi dei trattamenti con antibiotici non sono stati adeguati per anni in molti luoghi – aggiunge Woerner -. Sono al prezzo di un pacchetto di gomme da masticare».