Sta per arrivare la tassa sugli antibiotici? E’ questa la proposta da parte di un gruppo di economisti dell’Inghilterra, con l’obiettivo di ridurre la diffusione degli stessi medicinali di modo da mitigare il noto problema dei superbatteri che stanno divenendo invulnerabili proprio agli stessi farmaci. Come è ben noto negli ultimi anni la vicenda dell’antibioticoresistenza si sta facendo sempre più pregnante, ed è tutta colpa dell’utilizzo “free” degli stessi antibiotici senza prima attendere i consigli dei medici. Un problema che si fa sentire soprattutto in Italia dove spesso e volentieri si effettuano delle diagnosi “fai da te”, con tutto ciò che ne consegue.
Ebbene, secondo l’agenzia Adnkronos, così come si legge sul sito web della stessa società, per cercare di contrastare questa piaga, i ricercatori dell’University of East Anglia (Uea), della Loughborough University e di E.CA Economics hanno pubblicato uno studio sull”International Journal of Industrial Organization’ ricordando come le vittime ogni anno per quella che è una vera e propria emergenza sono ben 700mila, ma c’è il rischio che questo dato possa aumentare in maniera esponenziale con il passare degli anni visto che per gli esperti entro il 2050 i morti da antibiotico resistenza potrebbero essere addirittura 10 milioni, un salasso economico da ben 100 trilioni di dollari.
ANTIBIOTICI: UNA TASSA PER DIMINUIRNE LA DIFFUSIONE? “UNA BOMBA AD OROLOGERIA”
Fra gli autori della ricerca anche Farasat Bokhari della Loughborough University che descrive l’emergenza degli antibiotici come una bomba ad orologeria che è pronta ad esplodere, aggiungendo che l’onere finanziario sulla tassa gravi sui medici di base, che “in alcuni casi potrebbero prescrivere antibiotici in modo eccessivo”.
Con l’introduzione di questa tassa sugli antibiotici si potrebbe mitigare l’utilizzo di questi medicinali ad ampio spettro, evitando così il proliferare di superbatteri, in favore invece di farmaci a spettro ristretto. Nel primo caso si tratta di antibiotici che vengono utilizzate per debellare batteri gram positivi che negativi, mentre nel secondo agiscono in maniera più specifica.
ANTIBIOTICI: UNA TASSA PER DIMINUIRNE LA DIFFUSIONE? COSA È EMERSO DALLO STUDIO
La ricerca degli economisti di cui sopra ha preso in esame i dati riguardanti le vendite mensili di antibiotici nel Regno Unito a partire dal 2014, e la conclusione emersa è che una tassa del 20 per cento su tutti gli antibiotici, permetterebbe di ridurre il loro uso del 12,7 per cento in generale e, più specificatamente l’uso di quelli ad ampio spettro, la diminuzione sarebbe del 29,4 per cento.
Nel contempo il benessere del consumatore registrerebbe una perdita di 19,9 milioni di sterline annui mentre, se la tassa venisse applicata solo sui medicinali ad ampio spettro, a quel punto aumenterebbe di più la loro riduzione e nel contempo si registrerebbe una perdita di benessere più contenuta. Per il principale autore dello studio, Weijie Yan, le stime effettuate dagli stessi esperti risulterebbero particolarmente efficaci: che venga veramente presa in considerazione un’idea di questo tipo?