Il quotidiano La Verità torna a soffermarsi stamane sul problema dell’antibiotico resistenza, un allarme che più esperti nell’ultimo anno hanno lanciato, e un problema per cui si sta cercando di correre ai ripari. Sono medicinali da utilizzare «in modo consapevole e sempre secondo le prescrizioni del tuo medico. Se prendi antibiotici in modo scorretto, metti a rischio la tua salute e contribuisci allo sviluppo di batteri resistenti alle cure», avvertono il ministero della Salute e Agenzia italiana del farmaco (Aifa), come si legge sul quotidiano nazionale. Peccato però che siano moltissimi coloro che negli ultimi anni usino gli antibiotici con molta leggerezza, senza prima consultare un medico e spesso e volentieri senza che ne abbiano bisogno. Di conseguenza l’organismo, continuando ad assorbire questi medicinali, non è più in grado di impedire lo sviluppo di batteri e le infezioni risultano essere difficili da trattare. Già un anno fa ne parlava Ursula von der Leyen spiegando che oltre al covid le prossime minacce sarebbero arrivate da «resistenza agli antibiotici, patogeni ad alto potenziale pandemico ed emergenze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari». E l’Italia è purtroppo in prima fila in questo triste fenomeno dell’antibiotico resistenza, visto che i dati raccontano di una media superiore a quella europea.
Nel 2022 i casi sono stati circa 3.000, e ora il ministro della Salute Orazio Schillaci ricorda che «queste infezioni provocano ogni anno oltre 35.000 decessi nelle nazioni europee e purtroppo circa un terzo di questi decessi avviene in Italia». Sandra Gallina, direttore generale Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea, aggiunge «Ogni 30 secondi una persona muore e una infezione su 5 in Ue è causata da agenti microbici resistenti». Schillaci ha aggiunto: «Nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittva».
ANTIBIOTICO RESISTENZA, LA VERITA’ ANALIZZA IL CASO
La Verità punta però il dito nei confronti della campagna informativa statale che ha portato di recente ad uno spot con protagonista Francesca Fagnani: “Nemmeno fossero prodotti da banco: si possono comprare in farmacia solo con ricetta, quindi il messaggio andrebbe indirizzato ai medici di famiglia”, scrive il giornale. Maurizio Federico, biologo ed esperto di virologia sperimentale, responsabile del Centro per la salute globale presso l’Istituto Superiore della sanità, precisa: «I batteri resistenti agli antibiotici si annidano esclusivamente nelle strutture ospedaliere e dentro i pazienti trattati per settimane con antibiotici», per poi aggiungere: «L’uso smodato di antibiotici a scopo preventivo, assieme a scarsa igiene è un gran classico di molte strutture ospedaliere italiane. Fa parte di una certa filosofia della cosiddetta “medicina difensiva” per la quale se imbottiamo il paziente di antibiotici, siamo tutti più tranquilli. Ma occorrono pure standard accettabili di pulizia negli ambienti e nelle procedure».
La Verità si domanda quindi: “Come mai, allora, ministero della Salute ed Aifa si sono mossi con tanta lentezza nel promuovere un utilizzo più responsabile di farmaci che, alla vera occorrenza, possono lasciarci in balia delle infezioni?”, ricordando invece una certa celerità nei confronti del covid (precisa ancora il quotidiano). Eppure secondo il numero uno di Aifa, Giorgio Palù «l’antibiotico resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente».