L’antibiotico-resistenza è un fenomeno sempre più diffuso e minaccia di rendere fatali quelle malattie che finora erano controllate. L’allarme è contenuto in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health, condotto dagli scienziati dell’Istituto Pasteur Inserm e dalle università di Versailles Saint-Quentin-en- Yvelines e di Parigi-Saclay. I ricercatori hanno stimato che, nel 2019, siano stati 1,27 milioni i morti in tutto il mondo come conseguenza diretta dell’antibiotico-resistenza, e altri  4,95 milioni di decessi sono stati associati a essa.



Secondo Ève Rahbé, ricercatrice presso lo studio di epidemiologia e modellazione della resistenza antimicrobica all’Institut Pasteur di Parigi e prima autrice dello studio, “ci sono due fattori distinti che favoriscono la resistenza agli antibiotici”. Raggiunta dal quotidiano francese Le Figaro ha spiegato che “la prima è la selezione di ceppi resistenti e il secondo è la loro diffusione”. Quando un individuo malato viene trattato con antibiotici la selezione naturale favorisce i batteri resistenti. A questo punto il farmaco elimina i batteri sensibili ai suoi effetti, lasciando solo batteri che non sono sensibili ad esso. Come si legge su le Figaro, i batteri si adattano geneticamente per aggirare gli antibiotici e sopravvivere, ma l’abuso di questi farmaci – per esempio l’uso eccessivo oppure il loro uso anche in caso non ci sia un’infezione batterica in corso – amplifica e accelera questa tendenza. E dà origine a quella che chiamiamo antibiotico-resistenza.



Antibiotico-resistenza, come contribuisce la crisi del clima e il benessere di un Paese

Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza desta sempre più preoccupazione negli scienziati, e così un gruppo di ricercatori francesi ha tracciato una mappa dei diversi meccanismi coinvolti. Si sono serviti degli strumenti di monitoraggio del database Atlas, raccolti dal 2004 in oltre 60 Paesi dal laboratorio Pfizer e relativi a pazienti affetti dai batteri considerati più pericolosi. Sono quindi stati identificati undici fattori che influenzano l’antibiotico-resistenza. Tra questi, la qualità del sistema sanitario, il benessere del Paese, ma anche a dati su viaggi e variabili climatiche.



Lo studio ha svelato come la maggior parte dei batteri antibiotico-resistenti siano legati a particolari, come per esempio l’ambiente ospedaliero. Tuttavia non sempre questi episodi sono confinati nelle mura di un singolo edificio e spesso sono “aiutati” nella diffusione da fattori critici come la cattiva qualità delle acque, che favorisce il proliferare di batteri, ma anche i cambiamenti climatici con il conseguente aumento della temperatura media globale. Il caldo infatti può favorire gli enterobatteri resistenti, di cui è stata notata una maggiore presenza nei Paesi caldi, sebbene gli esperti non abbiano ancora certezze sul motivo di questa predilezione.