In Italia ogni anno si stimano circa 11.000 morti a causa dell’antibiotico-resistenza. Entro il 2050, invece, i decessi in tutto il mondo potrebbero toccare quota 10 milioni. A sottolinearlo, come si legge sul sito dell’agenzia Agi, è lo European Centre for Disease Prevention and Control, specificando come nel nostro Paese vi sia un terzo circa dei 36mila decessi totali dell’Unione Europea.



Un triste primato quindi per il Belpaese, visto che si calcola che un antibiotico su quattro è usato nella maniera impropria, così come da dati diffusi a Roma nella giornata di ieri in occasione del V Forum AMR organizzato dall’Associazione delle imprese del farmaco ‘Antimicrobico-resistenza: rischi e strategie per contrastarla, dalla prevenzione vaccinale allo sviluppo e uso dei nuovi antibiotici’. Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, mette in guardia: “Prevenzione, nuove terapie e uso corretto dei farmaci. Sono le tre direttrici da seguire per affrontare insieme la pandemia silente dell’antimicrobico-resistenza, una minaccia per l’intera umanità che va affrontata insieme alle Istituzioni e al mondo sanitario”.



ANTIBIOTICO-RESISTENZA, IN ITALIA: LE PAROLE DI FABIO LANDAZABAL

Così invece Fabio Landazabal, Presidente del Gruppo Prevenzione di Farmindustri: “Proprio per questo Farmindustria ha promosso una task force multidisciplinare composta da 30 esperti – del mondo accademico, di società scientifiche e di federazioni mediche, di associazioni civiche e di pazienti, di farmacisti e dell’industria farmaceutica – che ha elaborato 14 raccomandazioni raccolte in un documento”.

Sulla resistenza agli antibiotici Cattani ha aggiunto: “Bisogna agire subito per arginare un fenomeno con costi sociali molto elevati che si riflettono anche sull’economia. Sul fronte della ricerca oggi nel mondo ci sono 80 farmaci in sviluppo clinico, 217 nelle fasi iniziali della ricerca e 221 candidati vaccini, di cui 112 in fase clinica e 109 in fase preclinica”. Quindi ha concluso: “L’Europa ha oggi la possibilità di dare una spinta all’innovazione attraverso la revisione della legislazione farmaceutica, rafforzando un settore strategico, tecnologico, ed essenziale per la salute”.