Nonostante la scivolata di di ben 17 punti ieri 10 maggio, rispetto al massimo annuale di 208 toccato il 9 maggio 2022, lo spread è ancora ad una quota insostenibile. Oltre al già chiarito aumento dei tassi sui BTP decennali che, per qualcuno, potrebbe addirittura costituire un elemento di profitto. A tal proposito c’è chi annuncia l’anticipo dell’aumento dei tassi BCE che potrebbero arrivare prima di luglio.
Anticipo dell’aumento dei tassi BCE: le dichiarazioni di Rehn
Ma dal momento che ci sono stati come l’Italia, molto più indebitati di altri, la frammentazione economica dei paesi dell’Unione Europea potrebbe richiedere un intervento della BCE con un anticipo dell’aumento dei tassi che, al momento, si attendeva per il mese di luglio. Secondo il presidente della banca centrale finlandese Ollo Rehn, “l’embargo del gas non sarebbe catastrofico economicamente”, ma bisognerebbe intervenire per frenare “la salita dell’inflazione”.
È presumibile che Rehn stia parlando per il suo paese giacché, per molti altri paesi, un embargo del gas sarebbe effettivamente catastrofico, come dichiarato oltretutto dalla Bundesbank tedesca che considera l’embargo del gas una sanzione apocalittica e suicida.
Anticipo dell’aumento dei tassi BCE: “tenere d’occhio i prezzi è la priorità”
Secondo il presidente della banca finlandese è logico aspettarsi un incremento dei tassi per luglio, che però dovranno essere nuovamente azzerati in autunno. Ma dal momento che la situazione internazionale è imprevedibile non si può stabilire in anticipo che tipo di strategia il governo deciderà di adottare.
Ma l’obiettivo per Rehn è chiaro: “tenere sotto controllo la stabilità dei prezzi” ed è su questo che si dovrà concentrare la politica monetaria europea, attraverso un tasso di azzeramento dei tassi piuttosto rapido.