Come sappiamo la riduzione delle fasce IRPEF da quattro a tre, decretate mediante la riforma fiscale di marzo, è un argomento ancora molto caldo. Tutto ciò infatti influirà sui debiti di molti contribuenti e avrà un impatto significativo sulle cartelle esattoriali emesse.

Anticipo IRPEF novembre 2023: in cosa consiste

Ma cosa accade agli acconti che devono essere versati a novembre e il loro potenziale cambiamento? In realtà questo problema interessa da tempo tutte le partite IVA che nel mese di novembre sono interessate dal versamento degli anticipi per l’anno fiscale successivo che poi saranno calcolati in compensazione.



Mentre per i lavoratori dipendenti il calcolo degli anticipi è spesso prevedibile, per le partite IVA la situazione è complessa a causa delle fluttuazioni nei redditi annuali. Dal momento che il pagamento di novembre rappresenta un anticipo allo stato sulle tasse dell’anno successivo, in molti l’hanno criticata: ma è possibile sospendere il pagamento di novembre?



Anticipo IRPEF novembre 2023: la riforma fiscale potrebbe eliminarlo

Anzitutto, già nella normativa vigente, è prevista una sospensione del pagamento dell’acconto di novembre per tutti quei lavoratori autonomi che nell’anno fiscale in corso, hanno fatturato meno dell’anno precedente. La buona notizia però è che la riforma fiscale in corso ha previsto la possibilità di eliminare questo acconto, ma solo in considerazione di quei lavoratori che hanno determinati livelli di reddito.

Se questa modifica verrà effettivamente implementata, i lavoratori autonomi non saranno più obbligati a versare l’anticipo IRPEF a novembre. Invece, potrebbero pagare le tasse in sei rate mensili da gennaio a giugno dell’anno successivo, che corrispondono all’importo dell’anticipo di novembre. Questo nuovo approccio promette equità e logica nell’addebito delle imposte.