Le cure con gli anticorpi monoclonali sono state finalmente approvate in Italia. Dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), arriva il decreto del ministro della Salute Roberto Speranza. Lo ha firmato dopo il parere positivo arrivato anche dal Consiglio superiore di sanità. «La distribuzione avverrà in via straordinaria. Così abbiamo insieme ai vaccini una possibilità in più per contrastare il Covid-19», ha evidenziato il ministro. La procedura straordinaria è legata ad una legge del 2001, mutuata da una direttiva europea, per la quale in situazioni d’emergenza si può ricorrere alle terapie sperimentali non ancora approvate dalle autorità centrali, in questo caso l’Agenzia europea del farmaco (Ema).
Da qui la polemica del virologo Guido Silvestri contro l’Aifa per i tre mesi persi. Il via libera riguarda due anticorpi monoclonali: Eli Lilly e Regeneron. Il farmaco (qui il focus sui malati a cui è destinato), che consiste in una infusione, potrebbe essere usato a casa o in ambulatorio, ma sempre con operatori sanitari.
ANTICORPI MONOCLONALI, PALÙ (AIFA): “BEL SUCCESSO”
Un’altra prerogativa, spiega il Corriere della Sera, è che la terapia con anticorpi monoclonali va fatta al massimo entro 72 ore dalla comparsa dei sintomi, altrimenti potrebbe essere inutile. Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ha espresso soddisfazione per il decreto firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza che di fatto sblocca la procedura. «Bel successo. Aifa ha lavorato in sinergia con commissioni e organismi interni e ha concluso il percorso con una delibera approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione. A questa è seguita una lettera firmata dal direttore Nicola Magrini e da me, inviata al ministro. Bella pagina di collaborazione». Sullo sfondo restano le polemiche del professor Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, secondo cui c’erano stati contatti già nei mesi scorsi con le autorità italiane, che però si sono interrotti a dicembre «per motivi oscuri».