Di norma nelle relazioni annuali di enti come l’Antitrust le “notizie” reali sono sempre molto poche e i resoconti appaiono spesso come parecchio noiosi e senza “spunti” significativi: ecco, quanto avvenuto invece alla Relazione Annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per una volta affronta un tema importante e come tale anche molto divisivo, il dumping fiscale – ovvero il ribasso di aliquote e pressione fiscale da parte di uno Stato per attrarre investitori e contribuenti da altre parti del mondo e trarne così guadagni sul fronte delle tasse e dei consumi. Secondo il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, «il trasferimento della sede fiscale di Fca a Londra ha causato per l’Italia “un rilevante danno economico»; non solo, l’Italia proprio in questo senso resta uno dei Paesi maggiormente penalizzati dalla concorrenza fiscale sotto ogni profilo e campo. Per l’Antitrust il rilevante danno economico che ogni anno si abbatte sull’Italia è un elemento da sottolineare e osservare con estrema attenzione: «il rilevante danno economico per le entrate dello Stato causato dal recente trasferimento della sede fiscale a Londra di quella che era la principale azienda automobilistica italiana, nonché dal trasferimento della sede legale e fiscale in Olanda della sua società sua controllante», attacca ancora Rustichelli.
ANTITRUST VS DUMPING FISCALE
Il trasferimento nel 2014, sotto precisa scelta del compianto Sergio Marchionne, della sede fiscale a Londra (e quella legale in Olanda) ha gravato sull’Italia per diversi anni, sottolinea l’Antitrust: «beneficiano le più astute multinazionali», allarma ancora Rustichelli nella relazione annuale di ieri. Sul banco degli imputati finiscono i Paesi “soliti noti”, come Regno Unito, Lussemburgo, Olanda e Irlanda: «così però ci perde l’Europa, ora i Governo devono rimuovere certe «asimmetrie e distorsioni competitive». I dati riportati dall’Antitrust sono imponenti: se l’Italia attira investimenti esteri pari al 19% del Pil, per il Lussemburgo è pari a oltre il 5.760%, l’Olanda al 535% e l’Irlanda al 311%. Ma attenzione, non è solo Fca a finire sotto la lente dell’Antitrust: sul fronte del reso del pane fresco rimasto invenduto, l’Authority attacca Coop Italia e Conad, Esselunga ed Eurospin, fino ad Auchan e Carrefour. Come riporta il Messaggero oggi, le accuse «gli interessati le rispediscono puntualmente al mittente. Così mentre Coop sostiene di «aver agito nell’interesse dei consumatori», Carrefour si dice sorpresa, ed Esselunga ha già annunciato il ricorso contro la decisione.