Nicola Magrini, capo di Aifa, ha affrontato la questione Coronavirus sulle colonne del “Corriere della Sera”. Il portavoce dell’agenzia del farmaco ha chiarito che l’armamentario terapeutico a disposizione della sanità nazionale è più ampio e permetterà di curare meglio il Covid-19. In particolare, “la nuova pillola antivirale, Paxlovid, è nettamente più efficace nel ridurre la progressione della malattia rispetto al Molnupiravir. Ecco perché abbiamo acquistato una fornitura dodici volte superiore, 600mila trattamenti. La avremo già la prossima settimana”.



Alcuni monoclonali elaborati in passato, purtroppo, sono inefficaci contro la variante Omicron, però ora si può utilizzare il Sotrovimab (prodotto dall’azienda Glaxo), che “ha mantenuto una certa efficacia” ed “è in arrivo un’altra combinazione di due monoclonali di AstraZeneca, per i pazienti più a rischio, gli immunodepressi”. Di fatto, “chi si ammala oggi, ed è vaccinato, ha molte possibilità di guarire rapidamente, mentre chi non ha risposto ai vaccini per immunodepressione o per una leucemia ha più possibilità di farcela”.



MAGRINI TUONA: “BASTA ANTIBIOTICI CONTRO IL COVID”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi del “Corriere della Sera”, Magrini ha dichiarato, in materia di vaccini, che ci si augurava che il nuovo preparato di Valneva sarà presto disponibile: “Speravamo potesse arrivare già in gennaio. Uno strumento in più forse utile per convincere alcuni dei titubanti che nutrono una paura ingiustificata per i vaccini a Rna messaggero. Valneva è costruito in tutt’altro modo, è un vaccino proteico, quindi più tradizionale. L’azienda ci ha comunicato che per produrlo ci vorranno alcune settimane in più”.

Sbagliato e pericoloso è, invece, assumere antibiotici per sconfiggere il virus SARS-CoV-2: “Ottimi studi mostrano l’assenza totale di benefici dell’azitromicina, l’antibiotico che è stato oggetto di accaparramento, sia nella cura sia nella prevenzione del Covid-19. L’uso improprio di questi farmaci è stato fortemente sconsigliato da Aifa e da tutte le agenzie internazionali e l’antibiotico-resistenza è drammaticamente in aumento”. Il punto è che gli antibiotici “non servono nelle infezioni virali e neppure nella maggior parte delle infezioni delle alte vie respiratorie come bronchiti, otiti e faringiti. I medici che li prescrivono fanno cattiva pratica clinica e contribuiscono all’aumento del fenomeno della resistenza ai farmaci”.