Anton Corbijn e uno dei più famosi registi e fotografi “musicali”. Durante la sua carriera, che va avanti ormai da 40 anni, ha immortalato numerose rockstar sul palco, a cominciare dai Depeche Mode, band britannica nata nel 1980, e che nei prossimi giorni sarà al cinema con il film/documentario “Depeche Mode. Spirits in the forest”. Un lavoro curato e diretto proprio da Corbijn. “E’ sorprendente l’energia che si crea”, spiega lo stesso fotografo intervistato stamane dai microfoni de La Stampa, che poi svela come è nata l’idea del docufilm sui Depeche: “Cercavamo un punto di vista diverso per raccontare la storia della band, da qui è nata l’idea di concentrarci sullo speciale rapporto che i Depeche Mode hanno con i fan”. Nel film, che sarà trasmesso il prossimo 21 e 22 novembre in numerose sale di tutto il mondo, si racconteranno così le storie di alcuni dei supporters della band inglese maggiormente meritevoli d’attenzione.



ANTON CORBIJN: “MI HA COLPITO LA STORIA DI UNA DONNA…”

“Mi ha colpito la vicenda di una donna che aveva perso la memoria – dice a riguardo Corbijn – mentre passava alla radio una canzone dei Depeche Mode ha capito di conoscerla. Nonostante tutto il resto fosse andato perduto, loro erano rimasti. Non avevo mai sentito nulla del genere”. Il fotografo ricorda l’inizio della collaborazione con i Depeche, cominciata nel 1981, quando la band era agli albori: “Ho detto no per due volte, non era il mio genere – svela il fotografo – ma quando mi hanno proposto di dirigere un video ho detto sì (il video era A question of time ndr)”. Corbijn è anche colui che ha diretto il video iconico dell’altrettanta iconica “Enjoy the silence”, il pezzo più famoso dei Depeche Mode: “Mi piaceva partire dall’immagine di un re, perché l’amore è la cosa più importante che si possa provare, al pari di stare soli in silenzio. Lo possono fare tutti – spiega – tutti possono essere re”. Ma come definisce le proprie immagini Corbijn? “Sono comiche con un po’ di serietà”. E quando gli chiedono se ha colto la vera anima dei Depeche Mode, lui che li conosce meglio di chiunque altro, risponde: “Volevo che l’essenza dei Depeche rimanesse un enigma, un mistero che, nonostante venga invocato dai suoi fan, non sarà mai svelato”.

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