Antonella Boralevi, scrittrice e giornalista avrà modo di essere intervistata da Maurizio Costanzo. Una penna, la sua, capace di scavare in profondità nelle anime dei protagonisti dei suoi libri. A “S’è fatta notte” scriverà una nuova pagina, dove si racconterà come scrittrice e come donna. Il suo nuovo romanzo si chiama “Chiedi alla notte” e scava dentro l’anima dei suoi personaggi per tirarne fuori tutti i lati e segreti più nascosti e indicibili. “Tutto comincia da questa bambola guasta, da questo mistero attorno a un’attrice incantevole che ci porta a qualcosa che non c’è in nessun altro thriller italiano”, precisa la Boralevi intervistata da Vanity Fair. Diciannove libri all’attivo, una carriera divisa fra la letteratura e la televisione, dove spesso interviene in qualità di esperta e opinionista. Il libro più che un thriller e un noir “una storia di anime”. C’è un crimine, indubitabile, e c’è anche un assassino, ma, principalmente, ci sono le relazioni fra le persone che portano “alla bomba atomica”. Ogni personalità della vicenda ha un segreto: dalla cuoca alla contessa, dal commissario siciliano che intrattiene più di una relazione a una donna, Emma, che potrebbe essere una di noi.
Antonella Boralevi ospite di S’è fatta notte
Il libro di Antonella Boralevi parla di un mondo di ricchi, coloro che appartengono all’alta borghesia ma che sono indiscutibilmente pieni di ombra. Quando le viene chiesto per quale motivo si soffermi così tanto sul lusso e le feste lussuose dove scorre champagne a fiumi, risponde: “Per raccontare lo splendore bisogna starci dentro come Proust o Tolstoj perché è un mondo che non si apre a chi non ne fa parte. La cosa che colpisce è il contrasto fra questa vita che sembra perfetta e i segreti che in realtà nasconde. Il mio scopo è questo: mostrare la sporcizia che si nasconde dentro gli sgabuzzini delle vite dei ricchi”. Poi aggiunge: “Le riviste di gossip raccontano e non raccontano e, molto spesso, scivolano in fake news, cose montate. Chiedi alla notte, invece, ti porta proprio lì: sei tu che ti fai un’opinione”. Lei, in ultimo, svela di avere dei segreti personali che non rivelerà di certo alla stampa: “Tutte le volte che mi hanno intervistato non ho mai parlato di me e della mia vita privata. Cosa mi spaventa? Niente. La password del mio computer ce l’avranno dieci persone e sul telefonino non ho neanche il codice: pratico semplicemente il valore del rispetto verso me stessa e, quindi, degli altri. Non voglio sentirmi esposta, mi confido con i miei cari e non mi svendo. Certo, ho pagato dei prezzi, ma sono convinta che chi mi legge mi riconosce una cosa: quello di essere autentica, di non portare una maschera”.