Antonella Clerici e Vittorio Garrone: “Ci ha presentati una nostra amica”

La storia d’amore tra Antonella Clerici e Vittorio Garrone va avanti da sei anni. Nella casa a Milano, dove si fermano dopo le registrazioni, passano del tempo come coppia. “Questo è l’unico posto in cui possiamo stare da soli: ad Arquata, ci sono tre cani, quattro figli”, raccontano al Corriere della Sera. Tre figli sono di Vittorio, avuti dal primo matrimonio, una figlia, Maelle, che ora ha 13 anni, è nata dalla storia di Antonella con Eddy Martens. “I ragazzi si vedono tanto, hanno un rapporto come tra fratelli, non era scontato”, racconta lei. I cani, invece, sono tre: Argo e Pepper e l’ultima arrivata, Simba. “La sera, Maelle s’infilava nel nostro letto. Dovevo aspettare che si addormentasse per spostarla. Al che, siccome voleva un cucciolo, le ho regalata un piccolo labrador, in cambio della promessa che dormisse con lui”, spiega Vittorio.



Due mondi distanti, i loro. Antonella è una delle conduttrici più conosciute d’Italia, lui un dirigente erede della Erg Petrolio. “Eravamo destinati a non incontrarci mai”, racconta lui. “Invece, la dietologa del mio programma, Evelina Flachi, mi dice: ho conosciuto un uomo che sarebbe perfetto per te, ha i tuoi stessi occhi buoni e si è separato da poco”, spiega Antonella. Vittorio, che non è tanto avvezzo alla tv, non conosceva bene la Clerici, spiega al Corriere della Sera: “Io non guardo tanto la tv, non è che non sapessi che Antonella esisteva, ma prima di incontrarla a Roma con Evelina, un’occhiata su Google l’ho data. Quando è entrata al ristorante, è stato un colpo di luce. Ci siamo messi a parlare e ci siamo dimenticati della nostra amica. Dopo, sono rimasto lì, nel vuoto lasciato dal suo taxi, come un ebete. Sono tornato in albergo e camminavo sulle nuvole. Accadeva sei anni fa, avevo 50 anni, ho pensato: con una donna così affascinante e intelligente non posso usare tattiche, devo essere come sono e speriamo che non mi dica “rimaniamo amici”. Allora, le ho mandato un messaggio”.



Vittorio Garrone: “Ho corteggiato Antonella per tre mesi”

Il corteggiamento è durato a lungo: “Ci è voluto un po’… Tre mesi di corteggiamento”, racconta Vittorio Gattone. Antonella Clerici sottolinea: “Di lettere. Profumate. Me le spediva proprio. Scrive molto bene. Scriveva le sue sensazioni senza aspettarsi una risposta. Mi raccontava di come era fatto lui, mi diceva che potevo prendermi tempo per decidere. Io, però, lo trovavo carino ma non volevo una relazione, uscivo da una storia difficile. Tuttavia, i miei collaboratori notavano che, quando lui chiamava, ridevo tanto. Poi, vado in America per lavoro e mi ritrovo a parlarci a lungo per telefono e, piano piano, a far cadere le barriere”.



Anche per Vittorio sono stati giorni importanti quelli: “Ignorava completamente il fuso orario. Chiamava di notte. Comunque: prima cena a Rapallo, in trattoria; primo bacio a Portofino ed eravamo già paparazzati su Chi”. Per Antonella, “Non proprio il massimo: siamo grandi, queste sono cose che uno deve dire prima ai figli. Dopo quel primo appuntamento. Poco dopo, suo fratello Edoardo, che è stato vicepresidente di Confindustria, si sposava nella casa di Portofino. Vittorio m’invita, dice: tanto, c’è molta gente. Figurati se nessuno mi notava”.

Antonella Clerici: “Ho lasciato Roma per lui”

Antonella Clerici, che non amava particolarmente la campagna, ha scelto così di trasferirsi da lui. “Al primo appuntamento le chiesi: ti piace più campagna, montagna o mare? E lei: la campagna la odio. E io, ferito al cuore, e zitto”, racconta Vittorio al Corriere della Sera. Antonella spiega: “Per me, la campagna era quella della Brianza in cui andai a 23 anni, col primo marito, un posto da cui volevo scappare. Invece, ora ho scoperto che il contatto con la natura ce l’ho dentro: ora, so riconoscere i fiori, i cambi di stagione, adoro quel verde, quei paesaggi. Avevo già maturato la scelta di lasciare la diretta quotidiana. Poi, mi sono accorta che Roma non era la mia città e io avevo 53 anni”.

Così, i due hanno iniziato a convivere ad Arquata: “Abbiamo ristrutturato e intanto ci siamo sistemati in una piccola dependance, giusto una camera e un salottino, ma sono arrivati subito anche i suoi figli: forse, ci tenevano a conoscermi più da vicino. Praticamente, eravamo dentro in sei, abbiamo subito convissuto in una situazione di casino, poi, c’è stato il Covid e, per tre mesi, siamo stati sempre tutti insieme, anche con la paura, e questo ha cementificato i nostri rapporti. Io ho messo in pratica la regola di non volermi sostituire alla mamma e, se loro hanno una discussione col padre, mi alzo e esco. Sta funzionando: oggi, la casa è allegra, movimentata. Uno chiama e dice “siamo in due”, allora, aggiungo due posti a tavola. C’è un sacco di gente che va e viene, anche perché abbiamo mucche, cavalli, galline, tanto orto”. E sul matrimonio, Antonella dice: “Il bello del nostro rapporto è che nessuno dei due ha interessi materiali a stare con l’altro. Anche per questo, c’è un equilibrio che è meglio non toccare. Per Vittorio, “Comunque, mai dire mai. Per me, il matrimonio è un atto d’amore. Anto non ama le sorprese, ma io gliele faccio lo stesso”.