Antonella Elia: “Corrado era affettuoso, era un papà“
Antonella Elia è una delle più celebri soubrette d’Italia e ha lavorato al fianco dei più grandi, da Corrado a Mike Bongiorno, sino a Raimondo Vianello. La sua carriera è stata caratterizzata dagli incontri con i grandi maestri della televisione italiana, che l’hanno fortemente voluta con sé sul piccolo schermo e che le hanno permesso di acquisire notorietà. In un’intervista rilasciata a Repubblica, la conduttrice ha ripercorso la sua carriera e la collaborazione con i giganti della tv. A cominciare da Corrado, che la volle per La corrida.
“Al provino scoppiò a ridere – ha ammesso – Corrado era un essere umano con valori profondi, affettuoso, ci davamo del lei è diventato un punto di riferimento nella mia vita. Non avevo nessuno, mi accompagnava anche dal dottore. Era un papà». Felice e indimenticabile anche l’incontro e la conoscenza con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini: «Mi volevano bene, Sandra con me era materna, dolce. Raimondo mi prendeva in giro. Siccome facevamo Pressing e io di sport sapevo poco, gli chiesi: studio le squadre? “Per carità non perda tempo”. Lasciava tutto all’improvvisazione, e il gioco era quello. Ripeteva: “Lei non si preoccupi, si faccia le unghie”. E infatti avevo mani perfette».
Antonella Elia, il dolore e la solitudine dietro il grande successo in tv
Antonella Elia, nel corso dell’intervista, racconta anche che il suo carattere un po’ da “oca” l’ha decisamente aiutata nel corso della sua carriera: «Io c’ero: stordita svampita oca distratta. Alla fine mi fa gioco, mi trovo bene a fare la scema, sono fuori dal mondo, il mio è “il favoloso mondo di Antonellie”. Corrado mi disse: “Continui a fare la scema che sarà il suo successo”».
Tuttavia, dietro una brillante carriera, i riflettori della tv e le luci dello spettacolo, si nasconde anche altro: «Un’enorme malinconia, una voragine di dolore e solitudine. Sono inadeguata, c’è un mondo che non voglio esternare e magari esce fuori in un’intervista. Odio fare pena».