Antonella Ferrari sarà una delle protagoniste del Chi Summer Tour che questa sera farà tappa a Cortina d’Ampezzo. Da ballerina qual era, Antonella si è reinventata attrice di teatro, a causa della malattia che l’ha colpita qualche anno fa. La Ferrari, infatti, è affetta da sclerosi multipla. Il suo debutto come attrice risale al 2001, quando la scritturarono per la soap opera Centovetrine. Mantenne il ruolo di Lorenza Giraldi per 5 anni, intervallando quest’esperienza con altre tra piccolo e grande schermo. La ricordiamo in un episodio di Carabinieri (2002), L’uomo che sognava con le aquile (2005), Butta la luna (2006), L’uomo della carità (2007), Medici miei (2008) e Non smettere di sognare (2011). Il 2012 è l’anno dell’esordio da scrittrice, con Più forte del destino – Tra camici e paillettes. La mia lotta alla Sclerosi Multipla (edito Mondadori). Nel libro, un’autobiografia scritta col cuore, Antonella ripercorre la sua carriera di artista a tutto tondo, dal debutto in veste di ballerina classica all’approdo in televisione.



Antonella Ferrari racconta la malattia

Non è bastata la malattia a fermare Antonella Ferrari. E nemmeno l’ha frenata: Antonella ha fatto della sua vita un capolavoro autentico, nonostante il calvario che l’ha portata prima alla diagnosi e poi alle cure. Antonella è sempre stata iperattiva. Questo lato del suo carattere fa a pugni con il suo corpo, che non sempre riesce a stare dietro a una mente così dinamica. Oltre alla sua, di malattia, c’è stata anche quella del padre, che come racconta nel libro l’ha segnata profondamente. Ad aiutarla nei momenti di sconforto sono stati i tre fratelli e la nipote Federica. La sua è una storia drammatica ma di speranza: tra gli obiettivi impliciti, infatti, c’è anche quello di incoraggiare chi come lei versa in una situazione difficile. Parte dei proventi del libro sono stati donati ad Aism, di cui lei stessa è testimonial.



Antonella Ferrari e il desiderio di maternità

“Io sono un’attrice e sono brava (…) sono una che ha studiato, non sono improvvisata e mi dispiace, mi amareggia molto quando la mia cartella clinica mette in ombra il mio lavoro. Per me il lavoro è terapeutico, è vita. Non amo per niente fare la malata a tempo pieno”, ha dichiarato Antonella Ferrari in un’intervista al Corriere. Tuttavia, l’attrice non si è mai ribellata al suo destino: “Dio ha deciso questo e io non mi ci metto nelle decisioni dell’Alto. Noi volevamo fortemente un bambino, però non volevamo forzare la natura e non potevamo neanche con la mia condizione di salute, allora abbiamo deciso di provare ad adottare e lì ci siamo scontrati con un mondo che ci ha veramente fatto male. Perché abbiamo scoperto che io non posso adottare un bambino perché ho una disabilità, ho una malattia neuro degenerativa”.

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