Antonella, Giulia e Lucia, sono la moglie e le figlie di Albertino, il disc jockey, conduttore radiofonico. Un grande quello tra Albertino e la moglie di cui si conoscono davvero pochissime informazioni. La coppia è sposata e dal loro amore sono nate due splendide figlie: la prima è Giulia, nata nel 1994 e la seconda è Lucia, nata nel 2002. Proprio Lucia, la piccola di casa, pubblica sui social diversi scatti in compagnia dell’amato papà. “Sono Lucia, la figlia di mio padre” si legge nella didascalia di una foto in cui la giovane si è immortalata con il papà. “Secondo me questa foto è molto bella ma lui dice di no!” si legge ancora.
Tra i vari commenti alla foto c’è anche quello di Giulia, la primogenita, che ha commentato con grande entusiasmo lo scatto. Non solo, curiosando tra i commenti è impossibile non notare quello di Fiorello che ha dato ragione alla figlia di Albertino scrivendo: “si, hai ragione, tuo padre è bellissimo”.
Albertino e la famiglia: “una parte off della mia vita direi che è la campagna”
Albertino e Antonella sono una coppia felice. Se sul loro amore si conosce davvero poco, possiamo darvi qualche informazioni sul noto conduttore radiofonico e disc-jockey. Sabino Alberto Di Molfetta, questo il suo vero nome, è nato a Paderno Dugnano il 7 agosto del 1962 da una famiglia di origini pugliesi. Ma come è nato il soprannome di Albertino? A rivelarlo ci ha pensato proprio il disc-jockey: “é un soprannome che mi hanno dato quando ero adolescente ed incominciavo a suonare i piatti in discoteca o nelle feste con gli amici; è rimasto quando poi si è trattato di scegliere un nome artistico per incominciare la bella avventura della radio, d’altronde “Di Molfetta” suonava molto male!”.
Non solo, Albertino ha anche raccontato che è un grande amante della natura: “una parte off della mia vita direi che è la campagna. Ho questa forte attrazione per la madre terra, per i luoghi isolati. Mi piace la tranquillità. Mi piace piantare i fiori e le piante e tutti mi prendono un po’ in giro perché è talmente lontano dall’immaginario collettivo della figura del dj. ..Ma non sono l’unico tra i miei colleghi che ha questo tipo di passione. La campagna è talmente lontana dal nostro quotidiano, dalla frenesia, dall’isterismo, dalle folle e dalle discoteche e questo aiuta e serve ad avere un equilibrio”.