Interprete raffinata, dal talento innegabile, Antonella Ruggiero è una delle protagoniste della puntata di oggi di Techetechetè. Una carriera ricca di grandi successi quella dell’interprete genovese, che molti ancora oggi associano ai Matia Bazar, la band che la Ruggiero decise di lasciare nel 1989 dopo tanti anni di successi per la volontà di riappropriarsi di una vita “normale”. Quasi la necessità di sincronizzare nuovamente l’orologio della sua esistenza, di prendersi la calma necessaria per rimettere ordine nella propria vita e stabilire l’ordine delle proprie priorità. Poi il gradito ritorno nel 1996 da solista con Libera, titolo non banale né casuale, fino ai successi degli ultimi anni. Al suo fianco, presenza fissa, il marito Roberto Colombo, autore e produttore, con cui vanta innumerevoli collaborazioni.
ANTONELLA RUGGIERO: LE CRITICHE PER IL POST “PRO-SARDINE”
L’unione tra Antonella Ruggiero e il marito Roberto Colombo è culminata nel 2001 con un matrimonio celebrato con rito civile presso la sala del Consiglio comunale di Montevecchia, in provincia di Lecco. Dalla loro unione è nato Gabriele, il figlio oggi 29enne. Negli ultimi mesi la cantante è stata al centro di alcune polemiche di natura politica per la scelta di pubblicare sulla sua pagina Facebook il disegno di un branco di sardine. A molti è apparsa una scelta non casuale, figlia della volontà dell’artista di esprimere il proprio orientamento politico a favore del movimento nato in opposizione ai sovranismi e ai populismi. Sul web molti fan hanno giudicato negativamente la presa di posizione della cantante di Genova, al soccorso della quale è intervenuto con parole a dir poco veementi Mauro Sabbione, ex componente dei Matia Bazar: “Questa è la foto che ha pubblicato Antonella Ruggiero sulla sua pagina di FB e che replico anch’io, vergognandomi per tutte le feroci critiche dei soliti leoni, anzi coglioni da tastiera che affermano, con mio grave disappunto, che un artista non debba prendere posizioni politiche. Andatevene aff@nc*l* razza di imbecilli. Siamo artisti e proprio per questo assai sensibili alla vita reale intorno a noi. Ne conosco a bizzeffe di cantanti famosi, fascisti, comunisti, anarchici e magari anche amici di Putin o di Trump e ognuno decide nella propria vita sociale ed artistica di avere il proprio pensiero, le proprie idee, e naturalmente deve sentirsi libero di esternare. Povera Patria”.