Il rischio zero non esiste, per evitare il peggio è necessario rispettare tutte le regole di sicurezza: forte e chiaro l’appello dell’immunologa Antonella Viola. Intervenuta ai microfoni del Corriere della Sera, la docente di Patologia all’Università di Padova ha spiegato di non aver bloccato la sua vita e quella della sua famiglia, ma di aver adottato delle contromisure ben precise: «A casa non invitiamo più di 2-3 ospiti per volta, ben distanziati a tavola, le chiacchiere di fine cena a mascherina indossata. Ce la togliamo soltanto tra noi 4, io, figli e marito. I ragazzi hanno partecipato a feste tra amici sottoposti a tampone. Evitiamo assembramenti e voli aerei. Andiamo al ristorante con le dovute accortezze». Riflettori accesi sulle feste: «La situazione epidemica è preoccupante, i numeri crescono e bisogna agire in tutte le maniere cercando di tenere piatta la curva dei contagi».



ANTONELLA VIOLA: “HO PAURA PER LA MIA FAMIGLIA”

Nella lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Antonella Viola ha messo in risalto che la svolta potrebbe arrivare dalla diagnostica, a partire dai tamponi salivari molecolari passando per i tamponi rapidi antigenici, questi ultimi importanti in contesti come scuole e università. L’immunologa ha espresso un giudizio positivo sull’operato del Governo, che «sta lavorando bene», mentre ha ammesso di essere preoccupata per i suoi cari: «Paura per la famiglia? Come non averne? Ho genitori anziani, i miei figli stanno molto attenti ma bastano un collega di lavoro positivo o una fidanzata meno attenta per metterli in pericolo». Infine, una battuta sul marito: «Gli uomini sono più a rischio delle donne di fronte al Covid. Diversi geni del sistema immunitario sono collocati sul cromosoma X e noi ne abbiamo due. Uno studio su Science ha dimostrato la presenza in alcuni pazienti maschi gravi di anticorpi capaci di bloccare molecole importanti per la risposta dell’organismo. È uno dei meccanismi coinvolti nelle differenze di genere».

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