Antonella Viola, celebre divulgatrice scientifica diventata famosa durante il periodo pandemico ma anche docente di Patologia Generale al Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, ha recentemente raccontato in un post su Facebook di aver subito un intervento chirurgico per la tiroide. Da tempo, infatti, ha raccontato di lottare contro alcuni problemi di salute, dei quali aveva parlato anche in un’intervista rilasciata poco tempo fa in cui aveva parlato anche della dieta del digiuno intermittente.
Così, sperando di risolvere il problema una volta per tutte, Antonella Viola ha deciso di sottoporsi all’intervento per la tiroide nello stesso ospedale in cui insegna, che definisce “un’eccellenza della sanità veneta“. Nel post ha raccontato di essere “appena tornata a casa dopo un ricovero ospedaliero per un intervento, sempre la tiroide, sperando che questa operazione sia risolutiva. L’operazione sembra essere andata bene“, sostiene Antonella Viola, “e ringrazio pubblicamente tutta la squadra eccezionale guidata dal professor Maurizio Iacobone”, che giuda “un reparto organizzatissimo”.
Antonella Viola: “Operata alla tiroide da un mio ex studente, sono commossa”
Continuando a raccontare la sua “avventura”, Antonella Viola ci ha tenuto a porre l’accento su quello che le è successo subito dopo l’intervento alla tiroide, del quale parla come “la cosa che più mi ha colpito e commosso“. Infatti, nella sua degenza ha scoperto che “tra i medici c’era un mio ex studente. Quando mi ha raccontato l’intervento a un certo punto si è bloccato e mi ha detto: ‘Beh, è inutile che spieghi a lei queste cose: è da lei che ho imparato come funziona l’infiammazione e la fibrosi’. Ho fatto finta di nulla ma ovviamente questa cosa mi ha colpito molto”.
“A volte”, ha tirato le somme nel suo post Antonella Viola, “sopraffatta dalla routine, dalla stanchezza, dalle riunioni inutili, dalla burocrazia o dalle piccole meschinità del mondo accademico mi dimentico di quanto sia importante e meraviglioso il mio lavoro: formare i futuri medici, trasferire conoscenza e suscitare curiosità ed entusiasmo in coloro che sono il nostro futuro. Da giovane scienziata ho quasi sofferto questo obbligo, pensando che togliesse tempo alla ricerca, che per molto tempo è stata la mia priorità. Ma con gli anni”, confessa Antonella Viola, “credo di aver capito che non esiste missione più importante. Esco da questa esperienza con una cicatrice in più (pazienza!) ma con la certezza di sapere cosa voglio fare nei prossimi anni”.