«Tranquillizziamo le persone, non c’è pericolo»: questo il messaggio di Antonella Viola sullo spostamento del richiamo del vaccino Pfizer dopo il dibattito delle ultime ore. Intervenuta a Otto e mezzo, l’immunologa ha spiegato: «E’ vero quello che dice l’azienda, ovvero che i dati di efficacia sono relativi a una sperimentazione fatta in quei tempi, spostando quei tempi non possono garantire l’efficacia. Ma, come visto sul campo, spostare la vaccinazione di una o due settimane non compromette l’efficacia».

Antonella Viola ha poi aggiunto: «Non lo ritengo un azzardo dal punto di vista dell’efficacia, ma più che altro perché con una dose abbiamo una protezione inferiore. L’Inghilterra ha portato avanti questa linea nel corso di un lockdown, mentre noi lo stiamo facendo senza un lockdown e quindi il virus può continuare a circolare: il rischio è rappresentato dalle varianti. Cambiare il protocollo non è una grande idea, in tempi di necessità si può fare ma farlo durante una riapertura non è l’ideale».

ANTONELLA VIOLA: “SERVONO RIAPERTURE GRADUALI”

Antonella Viola si è poi soffermata sul dossier coprifuoco: «Dobbiamo fare delle riaperture graduali così da poter controllare l’effetto delle riaperture sull’andamento dei contagi. Le riaperture che abbiamo avuto finora non stanno causando un aumento dei contagi, la situazione degli ospedali è molto buona: ci siamo mossi nel modo giusto. Dobbiamo riaprire tutte le attività che sono all’aperto, per cui il coprifuoco dal mio punto di vista si può tranquillamente spostare di una o due ore, perché questo aiuta l’economia e non causa un rischio maggiore di contagio». Poi una battuta sul possibile cambiamento dell’indice Rt con l’Rt ospedaliero: «Questo è un argomento molto più da epidemiologi che da immunologi, ma è stato argomentato molto bene dagli esperti che l’indice Rt non è così accurato. Avendo vaccinato i soggetti fragili possiamo permetterci di avere più aperture. Quando avremo messo in sicurezza i fragili non sarà più un problema – ha rimarcato Antonella Viola – non avremo più la pressione sugli ospedali e potremo riaprire».