L’autorevole immunologa dell’università di Padova, Antonella Viola, è stata ospite ieri sera in collegamento con il programma di La7, In Onda. L’esponente della comunità scientifica ha espresso i propri dubbi sulla terza dose, che potrebbe scattare già a partire dal prossimo mese di ottobre per i più fragili: “Non abbiamo capito in questo momento a chi bisogna fare la terza dose – racconta Antonella Viola in diretta televisiva – sappiamo che bisogna farla alle persone immunocompromesse, alle persone molto anziane, che hanno una difficoltà nel montare una risposta immunitaria forte. Io ora sarei assolutamente contraria all’estensione a tutti della terza dose”. Quindi l’immunologa spiega perchè: “I vaccini stanno funzionando anche contro la variante Delta e perché nel mondo c’è una necessità di portare i vaccini dove non sono arrivati. Su questo tema sono d’accordo con Sileri (il sottosegretario alla salute, in studio ndr), piuttosto vediamo se bisogna rendere migliore la formulazione del vaccino contro varianti emergenti che possano mettere in crisi il sistema immunitario”.



Si parla poi dell’obbligo vaccinale, che il premier Mario Draghi starebbe pensando di introdurre nelle prossime settimane, e in questo caso l’immunologa Antonella Viola si dice meno d’accordo con Sileri e più con il primo ministro: “Siamo davanti ad una pandemia dei non vaccinati, nel mondo l’aumento dei casi dipende dal fatto che le persone che non sono vaccinate si contagiano, quando i vaccinati si contagiano in minima parte. Continuare a portare avanti il discorso del green pass vuol dire forzare le persone alla vaccinazione, facendolo in una maniera più irritante e meno coraggiosa rispetto all’obbligo. Se io senza il vaccino non posso mangiare in mensa, insegnare, prendere aerei o treni, andare a cinema e ristorante, quindi se mi vengono negati sempre di più questi diritti ecco che mi imponi la vaccinazione senza avere il coraggio di farlo”.



ANTONELLA VIOLA: “OBBLIGO VACCINALE? L’ITALIA TROVI IL CORAGGIO”

Antonella Viola ha aggiunto: “È vero che il green pass si ottiene anche con il tampone, però di fatto nessuno si può fare il tampone ogni tre giorni, non è sostenibile. Ci vorrebbe coraggio, non solo da parte dell’Italia, ma a livello europeo, dovrebbero tutti dire che impongono la vaccinazione per tutelare la salute e favorire la ripresa. Non c’è niente di strano – conclude – ad imporre un obbligo vaccinale dopo l’approvazione in maniera definitiva, l’Ema lo farà dopo che l’ha fatto già l’Fda. È un atto di coraggio invece che aumentare le restrizioni con il green pass per i non vaccinati”.

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