Sono ancora lontani i tempi per il ritorno in classe degli in presenza al 100% per gli alunni delle scuole superiori. Lo ha spiegato Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, parlando stamane con la redazione di SkyTg24.it: “Direi che in questo momento è molto difficile pensare di riportare tutti gli studenti in classe al 100%, però è un obiettivo di lungo termine al quale dobbiamo prestare attenzione”. Giannelli aggiunge come l’obiettivo della presenza in toto, sia “un obiettivo che ci poniamo tutti ma il problema è se in queste condizioni sia possibile, tanto più che stiamo parlando della variante inglese che sembra particolarmente aggressiva dal punto di vista dei contagi”.



In merito alla Dad, Giannelli ha ribadito la necessitò di introdurre i test Invalsi: “Abbiamo chiesto che a settembre se ne possa occupare l’Invalsi, avviando un monitoraggio che consenta di individuare e di recuperare le carenze formative. E’ necessario un piano di recupero mirato di queste carenze. L’Invalsi – ha precisato – è l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, è preposto proprio a questo, in passato è stato oggetto di pregiudizio. Non si devono valutare gli studenti ma i test Invalsi sono una sorta di diagnostica, come una tac o una ecografia, sono indispensabili per capire lo stato della scuola come periodicamente andiamo dal medico”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ANTONELLO GIANNELLI “TEST INVALSI PER CAPIRE LACUNE STUDENTI, VACCINI A PROFESSORI”

Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale dei presidi, rilancia le prove invalsi. Parlando stamane con i colleghi de Il Messaggero, ha sottolineato come la didattica a distanza sia uno scenario in cui si notano grandi diversità ma su cui “comunque si può intervenire” per esempio “tramite le rilevazioni Invalsi. Avvierei delle rilevazioni mirate, per vedere le competenze raggiunte fino ad oggi. Spero ci sia il modo di farle”. E ancora: “L’Invalsi è uno strumento molto valido, in questo campo verrebbe in aiuto delle scuole, in un certo senso direi che rappresenta uno strumento diagnostico non per dare voti, sia chiaro, ma per misurare lo stato di salute del sistema educativo. In sostanza non si tratta di far fare all’Invalsi le interrogazioni al posto dei docenti”. L’importante è individuare eventuali lacune, dopo di che “servono i recuperi, vanno affidati all’autonomia delle singole scuole e credo vadano fatti all’interno della didattica curriculare”.



ANTONELLO GIANNELLI: “SPERO CHE A GIUGNO ABBIAMO GIA’ IL QUADRO SITUAZIONE”

Antonello Giannelli non sa cosa deciderà il governo sul calendario scolastico (negli scorsi giorni il Premier Draghi ha ipotizzato un allungamento del calendario fino a luglio) “Ma io auspico di arrivare a giugno – ha proseguito il numero uno dei presidi – quindi alla fine dell’anno, avendo già recuperato il più possibile le lacune e le carenze formative. Intendiamoci: qui non stiamo parlando solo di voti, dietro alle valutazioni c’è altro. Dobbiamo assolutamente contrastare la povertà educativa. I recuperi non servono solo ai voti ma anche alle competenze dei ragazzi”. Giannelli invita poi l’esecutivo a inserire fra le figure che necessitano di priorità di vaccinazione anche i professori e in generale il personale scolastico: “Credo che il personale scolastico debba rientrare nelle fasce di priorità – le sue parole a riguardo – mi auguro che tutta la popolazione scolastica entro giugno sia vaccinata. Poi ci sono i tamponi da fare. I dirigenti scolastici lo chiedono da mesi – aggiunge – era un punto fondamentale per la ripartenza di settembre e poi per gennaio. In quel modo il prossimo anno scolastico potrebbe partire in sicurezza”.