C’è anche Antonello Venditti, tra gli ospiti della seconda puntata de La musica che gira intorno, il nuovo programma condotto da Fiorella Mannoia in onda oggi in prima serata su Rai1. Per Venditti è un periodo comunque prolifico, dal punto di vista musicale, visto che si è di recente riunito a Francesco De Gregori proprio in occasione della prima puntata dello show. Intanto, cresce l’attesa per il loro concerto-evento insieme che li porterà a esibirsi – Covid permettendo – il 17 luglio allo Stadio Olimpico di Roma. Proprio a proposito della pandemia, Antonello ha dichiarato che quello appena trascorso è stato “un anno lungo un secolo” che ci ha colto di sorpresa, sconvolgendo molte vite. “Un anno – prosegue – in cui ognuno di noi è stato messo di fronte alla dura verità”. La verità della morte, potremmo dire, cui è annessa l’urgenza sincera di rivalutare le proprie priorità.
Antonello Venditti parla della situazione Covid
Così, osserva Antonello Venditti, ognuno ha trovato una ‘soluzione’ diversa (in certi casi, una ‘soluzione’ solo apparente, più distruttiva che sensata): “Chi si è avvicinato a Dio, chi ha litigato con tutti, chi ha detto che le mascherine non servivano, come il vaccino”, afferma Venditti. “Si son rivelati tanti aspetti che non conoscevamo, il vicino-amico peggior nemico e il contrario, persone normali diventate eroi”. Come molti altri artisti, nel periodo più duro, lui è quasi sparito del tutto. A prendere il posto una volta riservato all’intrattenimento ci hanno pensato i bollettini medici e i continui talk show sul tema, mentre Venditti è potuto tornare a interfacciassi con il suo pubblico – per quanto ristretto – soltanto in estate.
Il prossimo lavoro di Antonello Venditti
Antonello Venditti ha tracciato in un’intervista alla Stampa del dicembre scorso il suo personale bilancio di fine anno. Ciò che più l’ha fatto riflettere è stata – dichiara – “l’idea che oggi può toccare a te”. “Abbiamo visto amici parenti, artisti letterati morire, abbiamo capito che morire è facile. La vita è un rischio, va vissuta, è un’esperienza fantastica, l’unica che conosciamo. Dopodiché c’è la nostra reazione di fronte alla fatale verità di esser appesi a un filo”. Di questi tempi è venuta fuori la sua vena cantautorale, motivo per cui sta già lavorando sul suo prossimo album. “È cambiata la maniera di scrivere canzoni? Per forza, identifico prima un piano sonoro, è la produzione che determina l’arrangiamento, più il fatto che due anni di concerti, spesso di tre ore e mezza, mi hanno dato una forza vocale enorme, canto come non ho mai cantato, ora anche cose difficili”. E sull’evento rimandato commenta: “Abbiamo fissato il nostro concerto all’Olimpico per il 17 luglio, ma forse ritorneremo al 5 settembre, come era previsto quest’anno. Farne uno da 100 mila non è come farne cinque da 20 mila. Magari faremo anche una tournée, ma come quello non ce ne sarà mai più un secondo”.