Antonello Venditti e Francesco De Gregori, due straordinari artisti italiani e due grandi amici. Da poche settimane, per festeggiare proprio la loro liason e i 50 di musica, sono partiti in tour per tutta Italia, registrando il sold out ad ogni tappa. Per l’occasione, Antonello Venditti e Francesco De Gregori hanno rilasciato una bella intervista a Grazia: “Il pregio dell’altro? La sua alta tolleranza alla banalità”, racconta De Gregori, mentre Venditti spiega: “Io sono più filosofo di lui. Mi godo la carriera e la vita così come sono, non ho rimpianti e rimorsi, ho fatto tutto quello che volevo e continuo”. De Gregori, in merito ai concerti racconta che “Mi impressiona cantare con il mio amico”, e Venditti aggiunge: “Siamo due in uno, non è il concerto di due ma un’unica grande canzone. Siamo due fratelli che si stiamo, la nostra amicizia è una fratellanza senza fine”.



Ma perchè i due hanno deciso di cantare oggi assieme: “Perchè ci vogliamo bene – spiega Francesco – e abbiamo fatto qualcosa di importante per la storia della musica italiana”. Antonello aggiunge: “Il risultato è inaspettato per tutti. Noi primi continuiamo a sorprenderci l’uno dell’altro mentre cantiamo. La tranquillità incosciente che ho sul palco con lui non l’ho mai avuta: siamo due persone che cantano per sè e per gli altri, sorprendendosi e coinvolgendo in questa sorpresa un pubblico di ogni età. Con lui ho un’affinità tale che, anche se non volessi, farebbe comunque parte della mia vita”.



ANTONELLO VENDITTI E FRANCESCO DE GREGORI: “NEGLI ULTIMI ANNI CI SIAMO SENTITI DI PIU’”

Francesco De Gregori racconta di come la loro amicizia si sia ulteriormente rinsaldata negli ultimi anni: “Ci siamo sempre sentiti ma negli ultimi quattro anni ci siamo visti più spesso”, e Antonello Venditti aggiunge: “Il nostro rapporto si è compiuto, oggi se vogliamo possiamo mandarci a quel paese come amici e fratello, non come nemici o rivali”.

In un’epoca in cui il mondo della musica è dominato da trap e talenti, Venditti non si sente affatto un sopravvissuto: “Siamo un fiume in piena, oggi più che ieri. E poi siamo completamente liquidi. Io mi sento più creativo e con più idee e voglia di fare oggi di quand’ero giovane”. Chiusura dedicata alla guerra in Ucraina, che non viene mai menzionata nei loro concerti: “La guerra accade – spiega Antonello Venditti – ma noi non veniamo con le bandiere sul palco, abbiamo evitato ogni immagine politica perchè fare demagogia non ci interessa: per noi parlano le nostre canzoni”.