Antonia Dell’Atte, musa di Giorgio Armani, è intervenuta nel corso della puntata di oggi, venerdì 3 luglio 2020, di “C’è tempo per…”. Durante la sua intervista ha ripercorso le sue origini, mettendosi a nudo e raccontando il suo dramma familiare: “Sono nata in Puglia, a Brindisi, da una famiglia molto semplice, dal momento che i miei genitori erano entrambi contadini. Mio padre era geloso, possessivo, violento e mia madre fu una delle prime donne a separarsi dal marito, che era il classico padre padrone. Negli anni Settanta si diceva che i panni sporchi si lavano in famiglia, però lei ha avuto la forza e il coraggio di ribellarsi. Le donne devono denunciare per essere veramente vittime e non diventare complici”. Poi, a vent’anni, ha deciso di lasciare la Puglia e di trasferirsi a Milano. Un giorno il parrucchiere le chiese se volesse tagliarsi i capelli, che in quel periodo erano molto lunghi: Giorgio Armani la vide in un ristorante e dal dì successivo iniziò la sua favola nel mondo della moda al fianco del re italiano per antonomasia di stoffe e tessuti.



ANTONIA DELL’ATTE: “SONO PRONTA PER SPOSARMI”

Antonia Dell’Atte ha quindi parlato del rapporto speciale con suo figlio Clemente, che di lei dice: “Tu sei stata madre e padre allo stesso tempo”. La modella ha rivelato che il suo primogenito è stato abbandonato da suo papà, che era una persona molto aggressiva. “La verità è un’arma benevola, che non sempre può piacere, ma che ti fa andare a letto con la coscienza pulita. È molto meglio agire nel bene che nel male”. Poi, la donna ha rivelato: “Dopo di lui ho avuto storie importanti e ora sono pronta per sposarmi, senza però svelare l’identità del suo compagno di vita. In merito all’acconciatura sfoggiata in diretta televisiva, Antonia Dell’Atte ha spiegato come sia stata favorita dalla pandemia e dal periodo di distanziamento sociale vissuto nei mesi scorsi da tutti noi italiani: “I miei capelli platino sono figli del lockdown. Tuttavia, ho anche avuto il mio periodo fucsia, quando sono stata male per un problema agli occhi”.

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