Lo chef Antonino Cannavacciulo entra nel ristrettissimo gruppo dei tristellati d’Italia. Nella giornata di ieri, il suo ristorante Villa Crespi è stato infatti premiato con la terza stella in occasione dell’evento di Michelin relativo appunto all’assegnazione dei nuovi riconoscimenti ai locali del nostro Paese. «La verità? Le tre stelle le aspettavo dal primo giorno in cui sono entrato a “Villa Crespi”, nel 1999. È stato subito un obiettivo», le parole del noto chef di Masterchef parlando con il Corriere della Sera.



«Ci hanno messo troppo ad arrivare? No, è giusto così – ha aggiunto il cuoco campano – oggi con i miei 47 anni mi sento maturo per affrontare questo traguardo, era stato forse troppo veloce all’inizio: la prima nel 2003, la seconda nel 2006. Adesso sono pronto: ho ancora un bel po’ da lavorare, e voglio crescere come gruppo, con i miei ragazzi». E proprio i suoi ragazzi ieri erano presenti in occasione della presentazione della nuova guida Michelin Italia 2023, e all’annuncio sono esplosi in urla e abbracci, festeggiando giustamente il prestigiosissimo traguardo. Del resto ottenere Tre Stelle Michelin è il massimo riconoscimento per un ristorante, e nel contempo un biglietto da visita importantissimo per attirare nuovi clienti sia italiani quanto stranieri.



ANTONINO CANNAVACCIUOLO: “SONO MOLTO PRESENTE IN CUCINA, LA TV MI HA AIUTATO”

Antonino Cannavacciuolo, ricorda il quotidiano di via Solferino, è diventato il dodicesimo chef tristellato d’Italia: «Io in realtà sono molto presente in cucina – ha spiegato ancora lo stesso chef – la tv mi ha dato la possibilità di migliorare le mie aziende e di aprirne di nuove».

Sul palco, il cuoco e personaggio tv, ha voluto ringraziare la sua Cinzia: «Oggi (ieri ndr) è il nostro anniversario, sarà l’unico anno in cui mi perdona perché non lo festeggiamo. Nel 2003, anno della prima stella, ci siamo sposati. Nel 2006 aspettavamo nostra figlia Elisa. Oggi è pure l’anniversario di 50 anni di matrimonio dei miei: per ogni stella una tappa importante della vita». E ancora: «Il progetto di Villa Crespi non si ferma qui. Oggi lo abbiamo rafforzato, ma ci sono nuove aperture in vista, perché ho tanti ragazzi che vogliono iniziare a camminare da soli. Per salire magari, un giorno, su questo palco».