Antonino Cannavacciuolo ha le idee chiare: “La cucina in TV non è morta”. Il Fattore C esiste e lui ci crede più che mai: “C come Cannavacciuolo” e l’ultima puntata del suo cooking show su Sky Uno lo scorso 17 dicembre, con la vittoria di Davide Marzullo, 23 anni, dalla provincia di Varese ne è la dimostrazione. Il vincitore della sua accademia è antipatico al punto giusto e molto competitivo: “Però devi limare il tuo carattere, sei troppo permaloso”, gli ha fatto notare lo chef campano prima di incoronarlo vincitore. La prima edizione di Antonino Chef Academy è stato un vero successo. Dopo pochissimi giorni dalla chiusura, arriva nuovamente MasterChef. Nella penultima puntata anche Andrea Cannavacciuolo, il padre. L’uomo ha raccontato aneddoti del passato e gli inizi del figlio, tra cui l’esperienza alla Sonrisa, il ristorante noto per “Il Boss delle Cerimonie”. “Cuoco e scultore. Scava le zucche, modella il burro e la margarina, scolpisce il legno, ma anche il ghiaccio. Ha inventato il presepe del ‘900, con il ciabattino che aggiusta le timberland. Da ragazzo studiavo nella scuola dove papà insegnava, e lavoravo nell’hotel dove cucinava: La Sonrisa”, ha raccontato Antonino tempo fa intervistato per il Corriere della Sera.



Antonino Cannavacciuolo torna a MasterChef dopo la sua Accademia di cucina

Antonino Cannavacciuolo ha parlato raramente della sua famiglia in televisione. A Domenica In però, intervistato da Mara Venier aveva accennato: “Sono un padre assente, oggi sono qui ed è il compleanno di mia figlia, compie 12 anni. Quando posso, scappo sempre da loro. Hanno beccato un papà sfortunato. Io, invece, sono stato fortunato ad avere loro. Sono due bambini speciali”. Nel 1999 insieme alla moglie Cinzia gestisce Villa Crespi, il ristorante sul Lago d’Orta di cui è lo Chef Patron.  La sua cucina si può definire “mediterraneo-creativa coinvolgente ed emozionante”, come si legge sul sito internet di Villa Crespi. Anche questo anno, per la nona edizione di MasterChef, promette schiettezza e sincerità, valori saldi a cui tiene in particolar modo. “Cosa serve per emergere? – ha risposto intervistato da Panorama – Il talento non basta, serve la testa. È importante anche ciò che trasmetti col cibo che prepari, come accarezzi gli ingredienti. Quando lo dicevo dieci anni fa, mi prendevano per pazzo”.

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