Antonino Cannavacciuolo torna in tv in qualità di giudice di “Masterchef Italia 2020“, il talent show culinario in onda giovedì 26 dicembre 2019 in prima serata su Sky Uno. Reduce dal successo di “Antonino Chef Academy”, Cannavacciuolo si conferma uno degli chef televisivi più apprezzati degli ultimi anni. La sua modestia e normalità hanno conquistato tutti rendendolo una vera e propria star della cucina. Durante la prima puntata Cannavacciuolo si è commosso ascoltando la storia di Andrea, un ragazzo di 23 anni di origini pugliesi. Da quattro anno Andrea si è trasferito a Milano per rincorrere il suo sogno di diventare uno chef; nella capitale meneghina il giovane aspirante chef lavora in una cioccolateria. A MasterChef Andrea si è fatto accompagnare dalla mamma, ma a convincere i giudici oltre alla sua storia è stato sicuramente il piatto con cui ha ricevuto tre sì dai giudici con conseguente grembiule bianco.
Antonino Cannavacciuolo figli: “sono un padre assente”
Chef stellato e personaggio televisivo, Antonino Cannavacciuolo è uno dei volti più amati della cucina e del piccolo schermo. La passione per il cucina e il successo l’hanno portato spesso lontano da casa; per questo motivo lo chef parlando del rapporto con i figli ha rivelato: “sono un padre assente, oggi sono qui ed è il compleanno di mia figlia, compie 12 anni. Quando posso, scappo sempre da loro. Hanno beccato un papà sfortunato. Io, invece, sono stato fortunato ad avere loro. Sono due bambini speciali”. Felicemente sposato con Cinzia Primatesta, lo chef ha rivelato: “a casa non cucino anche perché mia moglie è vegetariana. Mangia solo tofu, insalate, bietole e, una volta ogni tanto, pesce. Andrea è lo specchio della mamma: mangia solo insalate, verdure, pasta coi piselli, fagioli, ha deciso tutto lui”. Ha dichiarato il celebre chef. E inoltre ha ribadito a fine intervista quanto amasse sua moglie “è la mia migliore amica”, “la madre dei miei figli, una donna stupenda”.
Antonino Cannavacciuolo: “Il talento non basta, serve la testa”
Intervistato da Panorama, Antonino Cannavacciuolo ha ricordato i primi anni trascorsi nel ristorante La Sonrisa: “a vent’anni studiavo, prendevo i libri in mano, provavo, stavo ore e replicare le ricette finché non erano perfette. Il successo lo devi immaginare già quando sei giovane, devi sognare in grande per raggiungere l’obiettivo”. Parlando poi di successo e di come raggiungerlo, lo chef stellato ha precisato: “il talento non basta, serve la testa. È improtante anche ciò che trasmetti col cibo che prepari, come accarezzi gli ingredienti. Quando lo dicevo dieci anni fa, mi prendevano per pazzo”. Nonostante il successo e la grande popolarità, Cannavacciuolo in uno dei suoi libri ha scritto. “Da mio papà ho ereditato umiltà, senso dei limiti e voglia di migliorare senza mai sentirsi arrivato”, una riflessione che spiegato proprio durante una intervista: “la mia è una malattia, non mi accontento mai, ogni giorno voglio fare qualcosa di nuovo. Chi mi conosce mi dice spesso: “Perché non credi in te?”. Non sono un falso modesto, ma sento sempre di sbagliare in qualcosa. Forse non è normale, forse è insito nel mio dna”.