Antonio Albanese, ultimamente impegnato nella promozione del suo ultimo film “Un mondo a parte” ha in diverse occasioni, colto l’occasione per parlare dell’importanza degli insegnanti in Italia. Visto che nel lavoro cinematografico il suo ruolo è proprio quello di un insegnante che ha a che fare con i bambini di un istituto primario, l’attore ha sottolineato come questo sia un lavoro molto faticoso che può essere affrontato soltanto con una incredibile passione. In un intervento alla trasmissione Propaganda Live, Albanese ha dedicato il suo discorso proprio a queste figure, chiamandoli “Gladiatori” e dicendo: “Il loro lavoro è faticosissimo, eppure lo svolgono con una dedizione che lascia senza parole“.



Aggiungendo anche che in Italia questo mestiere è da sempre sottovalutato e soprattutto sottopagato: “Vengono pagati una miseria, non adeguata al valore inestimabile del loro ruolo“. Per questo, ha voluto manifestare pubblicamente il suo sostegno alla categoria dicendo: “Sono un loro grande sostenitore e li ringrazio per tutto quello che fanno”. 



Antonio Albanese: “Insegnanti fondamentali per la crescita dei nostri figli, ma in Italia il ruolo è sottovalutato”

Antonio Albanese aveva dimostrato sostegno agli insegnanti ed ammirazione per la passione con la quale svolgono il loro difficile ruolo di educatori anche in occasione di una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, nella quale aveva parlato proprio del ruolo difficile collegato al personaggio del suo ultimo film dicendo: “Assurdo. Ho lavorato in fabbrica otto anni, prima di fare l’attore. Ma avere a che fare coi bambini è uno dei mestieri più pesanti del mondo. Un giorno ho incontrato ventidue scolari. Dopo un’ora ero stremato“.



Nel discorso a Propaganda Live riportato dal sito Orizzontescuola.it inoltre, l’attore ha sottolineato come sia di così fondamentale importanza il lavoro dell’insegnanti per lo sviluppo e la crescita dei ragazzi, affermando: “Sono loro che accompagnano i nostri figli nel loro percorso di apprendimento, li aiutano a crescere e sviluppare le loro capacità“.  In Italia però, questa responsabilità non viene pagata adeguatamente ed il lavoro di queste figure è mal retribuito, visto che lo stipendio medio è inferiore a 2000 euro lordi al mese.