Antonio Ascione è stato condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio dell’ex moglie Maria Archetta Mennella anche dalla Corte d’Appello di Venezia. La novità riguarda i risarcimenti per i familiari della vittima, tra cui i due figli minori, che sono stati triplicati. Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, è arrivata la sentenza d’appello: l’imputato, che sta scontando la pena presso il carcere di Venezia, ha ascoltato la lettura della sentenza impassibile, senza proferire parola. I giudici hanno mantenuto l’impianto della sentenza di primo grado con cui l’omicida era stato condannato a vent’anni di reclusione. Non è stato accolto il ricorso del pm e della Procura di Venezia contro l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi, che dunque non è stata riconosciuta. Ma sono stati anche respinte le richieste del difensore di Antonio Ascione. Quindi sono stati confermati gli episodi delle minacce aggravate col coltello pochi giorni prima dell’omicidio e l’aggravante della minorata difesa della vittima. La vicenda processuale dovrebbe finire qui, salvo sorprese: la difesa, secondo quanto riportato da Il Gazzettino, non farà ricorso in Cassazione.
OMICIDIO MARIA ARCHETTA MENNELLA, RISARCIMENTI TRIPLICATI
Antonio Ascione il 23 luglio 2017 ammazzò l’ex moglie Maria Archetta Mennella nella casa di Musile di Piave, nel Veneziano, dove la donna si stava ricostruendo una vita con i due figli dopo la separazione dal marito violento e possessivo. Il pizzaiolo di Torre del Greco non aveva accettato che l’ex moglie 38enne si fosse trasferita e avesse voltato pagina. Oggi, 12 dicembre 2019, la sentenza di primo grado è stata del tutto riformata per quanto riguarda gli effetti della responsabilità civile, visto che è stato accolto in toto l’appello delle parti civili. La Corte d’Appello ha infatti triplicato le provvisionali subito esecutive stabilite in origine. E quindi, come riportato Il Gazzettino, è stato stabilito un risarcimento di 150mila euro per i due figli della coppia (contro 50mila), di 100mila euro per la mamma di Maria Archetta Mennella (contro 30mila) e di 60mila euro per le sorelle e il fratello (contro 20mila).