Non è retorica o sentimentalismo affermare che per ciascuno di noi, i genitori sono decisivi nella nostra formazione, per un discorso di dna direbbero alcuni, e per l’educazione che ci danno, per una inclinazione, per un clima che respiriamo e così è stato anche per Renato Carosone nel rapporto con il papà Antonio e la mamma Carolina Daino. Proprio da papà e mamma ereditò la sua più grande passione, ma cosa sappiamo di loro? Innanzitutto Antonio e Carolina erano due grandi appassionati di musica e in famiglia avevano altri tre figli, ovvero la secondogenita Olga, nata nel 1921, Ottavio classe 1922 e Maria nata nel 1924 e morta di morbillo a undici mesi.



Come dicevamo, Renato Carosone ha ereditato la sua passione dai genitori e ben presto decide di cimentarsi con il pianoforte, uno strumento che imparerà ad amare, come del resto il mandolino che suonava il padre, il quale lo sosterrà negli studi sotto la guida del maestro Orfeo Albanese. Triste e al tempo stesso curioso che il primo strumento suonato da Renato Carosone fu il pianoforte dell’amata mamma, scomparsa prematuramente all’età di trentatré anni a causa della tubercolosi, una malattia che non le lasciò scampo.



I genitori Antonio e Carolina dietro il grande successo di Renato Carosone

Dunque Renato Carosone ha sempre coltivato un rapporto felice coi suoi amati genitori, sempre pronti a spronarlo ad inseguire la propria propensione artistica e musicale. Nato a Napoli nel 1920, il celebre pianista e cantautore è morto a Roma il 20 maggio del 2001, lasciando un vuoto indelebile nel mondo della musica italiana e dello spettacolo. Famoso pianista, cantautore, direttore d’orchestra e compositore, è considerato ancora oggi uno dei più brillanti artisti della musica napoletana dal secondo dopoguerra ad oggi.



Il merito, evidentemente, è anche dei genitori di Renato Carosone, che lo hanno sostenuto con sacrifico ed entusiasmo negli studi, lungo il suo percorso. Tra i più grandi successi firmati da Renato Carosone, come non citare Torero, Caravan petrol, Tu vuò fà l’americano, ‘O sarracino, Maruzzella e Pigliate ‘na pastiglia, tutti brani che hanno letteralmente fatto impazzire il mondo, diventando canzoni iconici e rappresentative della nostra amate Italia.