Antonio Cassano e Matteo Bassetti sono intervenuti in qualità di ospiti a “Porta a Porta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa e andata in onda nella serata di ieri, martedì 18 gennaio 2022. L’ex calciatore ha infatti recentemente contratto il Coronavirus ed è stato ricoverato nella clinica di Malattie infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, diretta dall’infettivologo ligure. La sua degenza è durata poco, fortunatamente, ma FantAntonio ha avuto modo in quei momenti di toccare con mano la professionalità dei medici e il loro sacrificio quotidiano.



Cassano, che già nel 2010 era scampato alla morte grazie ai medici, che si accorsero in tempo di un suo problema cardiaco e lo sottoposero a un delicato intervento chirurgico, ha fornito la propria testimonianza in collegamento audiovisivo: “Mi sono spaventato – ha spiegato il campione –. Prima di tutto, ringrazio il professore che mi ha curato in un giorno, velocemente, con il suo staff. Lui tratta tutti alla stessa maniera, non c’entra il fatto che io sia Cassano… Mi sono preso paura, non sapevo cosa aspettarmi, avevo la febbre che un giorno saliva e l’altro scendeva, non si capiva come mai”.



ANTONIO CASSANO: “SE NON CI FIDIAMO DEI MEDICI, NON NE VERREMO A CAPO”

Nel prosieguo delle sue dichiarazioni ai microfoni di “Porta a Porta”, Antonio Cassano ha ricordato ai telespettatori che lui era però avvantaggiato grazie alle due dosi di vaccino e, a tal proposito, l’ex bomber ha lanciato un appello agli italiani: “Se non ci fidiamo dei medici, non ne verremo a capo. I medici fanno tanti sacrifici per farci stare bene. Ci sono tante persone che vogliono essere curate, ma in questo momento non è possibile, sta venendo fuori un disastro. I dottori studiano dalla mattina alla sera per farci stare bene. Più la gente si vaccina e più ne verremo fuori”.



Immancabile la chiosa di Bassetti sulla variante Omicron: “Questo virus è più contagioso rispetto a Delta. Chi si è vaccinato la farà senza quasi accorgersene, chi non lo è la farà in forma grave. Probabilmente buona parte dei cittadini italiani finirà per contagiarsi e avremo una fase endemica in cui il virus circolerà parecchio”.