Chi ama seguire un talent show sa bene come possa essere naturale affezionarsi ai suoi concorrenti e sperare che i preferiti possano vincere. Il cast di “Masterchef Italia 10“, che si è concluso meno di un anno fa (almeno per quanto riguarda la messa in onda) aveva dalla sua la capacità di unire chef dalle caratteristiche e di età diverse, in modo tale che non fosse difficile per chi era a casa capire chi avesse più potenziale. Tra i più dotati c’era certamente Antonio Colasanto, arrivato fino alla finalissima pur senza riuscire a vincere. A prevalere, infatti, è poi stato Francesco Aquila, ricordato per la sua celebre espressione “zio Bricco“.



Antonio aveva conquistato sin da subito i giudici per la sua precisione, a tratti qausi maniacale, nella preparazione di ogni piatto, caratteristica che gli derivava anche dalla sua formazione. Il ragazzo, ventiseienne di origine novarese, vanta infatti una laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche ottenuta con il massimo dei voti. Terminato questo percorso, ha poi deciso di unire le sue passioni e iniziare così un dottorato in Chimica degli Alimenti.



Chi è Antonio Colasanto: è stato uno dei finalisti di “Masterchef Italia 10”

Riuscire a prevalere nelle varie prove su Antonio per gli altri concorrenti non è stato quasi mai semplice. Oltre all’attenzione ai dettagli, infatti, lui aveva manifestato anche grandi doti creative, indispensabili per chi decide di partecipare a un programma come “Masterchef Italia“. Da sempre, infatti, i giudici apprezzano chi ama mettersi alla prova e sperimentare qualcosa di originale quando si mette ai fornelli.

Nel caso di Antonio era stato piuttosto semplice trovargli un soprannome che gli calzasse a pennello, quello di “uomo di ghiaccio“, in riferimento alla sua capacità di essere freddo anche nei momenti più difficili e di non lasciare trasparire le emozioni. Ed è anche per questa sua caratteristica che riesce a mantenere anche nel suo privato che è nata una delle sue passioni che ama praticare nel tempo libero, la pesca. Tra le sue capacità c’è anche la valorizzazione delle materie prime, resa possibile da una forte attenzione alle varie tecniche di cottura.