Antonio Di Bella, il direttore di Rai News, è tra gli ospiti di “Da noi…a ruota libera“, il programma condotto da Francesca Fialdini su Raiuno. Il direttore di Rai News parlando dell’emergenza sanitaria da Coronavirus precisa: “giro di boa, è una svolta importante. Dovremo ricominciare, ma non sarà come prima. Dobbiamo inventarci qualcosa per metterci al riparto da queste pandemia. E’ una svolta epocale che ci ricorderemo come i nostri genitori si ricordavano la guerra”. Il giornalista poi si sofferma sulla diffusione delle cosiddette fake news: “non abbiamo pretesa di combatterla, ma abbiamo messo insieme un gruppo di scienziati a cui ci rivogliamo quando c’è una cosa dubbia”. Tra queste fake news rientra anche lo scivolone mediatico del Presidente Donald Trump che, durante una conferenza, ha proposto inezioni di amuchina come lotta al virus Covid-19. Una fake news che Di Bella ha commentato così: “l’America e gli Stati Uniti rischiano di scendere e questo si interseca con il problema della pandemia. Dobbiamo fare tesoro degli errori del passato per affidarci alla scienza, al secolo dei lumi, che al terrore che provoca dei guai ancora peggiori”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Antonio Di Bella: “In Rai task force contro bufale su virus”

Antonio Di Bella, giornalista direttore di Rai News, è uno degli ospiti della nuova puntata di Da noi… a ruota libera, il programma della domenica pomeriggio di Rai1 condotto da Francesca Fialdini. Di Bella è a capo di una task force dedicata al contrasto delle cosiddette ‘bufale’ sul Coronavirus, che in rete spuntano e si diffondono con frequenza rapidissima. “Con una serie di esperti abbiamo creato una chat per confrontarci in continuazione”, ha spiegato Di Bella a Storie italiane, “è sempre importante scegliere un’informazione certificata perché le fakenews sono sempre in agguato”. In qualità di rappresentante dell’azienda in toto, Di Bella tiene a specificare come il servizio pubblico ricopra un ruolo importante in questo periodo di crisi sanitaria. Ed è qui che entra in gioco Raiscuola, che sta cercando – come sottolinea il direttore – di riempire il vuoto dato dalla sospensione delle attività didattiche con programmi dedicati all’istruzione dei più piccoli.



Antonio Di Bella sul sostegno alle reti Rai nella lotta alle fake news

“Il nostro è un lavoro di supporto alle redazioni e a tutti i giornalisti che si stanno occupando di coronavirus, colleghi validissimi che già svolgono tutte le verifiche, ma ai quali in questo momento vogliamo assicurare una base solida, scientifica, col fine di evitare errori e garantire un’informazione tecnica corretta e puntuale. In un momento così delicato ciò è più necessario che mai”. In un’altra intervista, questa volta rilasciata ad articolo21.org, Antonio Di Bella illustra nel dettaglio gli obiettivi della task force, istituita dalla Rai per dare sostegno tecnico a tutte le reti, ai tg e ai programmi in questo periodo di emergenza. “Stiamo istituendo una newsletter che verrà inviata a tutti i direttori e ai responsabili di contenitori scientifici e che è curata da Gerardo D’Amico, un collega che già si occupa di questi argomenti per RaiNews24”, ha spiegato Di Bella prima del lancio effettivo. “Verranno inviati degli alert, cioè degli avvisi per mettere in guardia i colleghi su possibili bufale di carattere medico. Per esempio su farmaci miracolosi o ricette mediche. Questi avvisi sono formulati su base medica con contenuto scientifico e realizzati con la collaborazione di scienziati, docenti ricercatori che si sono resi disponibili a collaborare. Questa iniziativa non sostituisce il lavoro di verifica tecnica che c’è già e che tantissimi colleghi e tutte le redazioni già svolgono, piuttosto vuole essere una condivisione di saperi per mettere tutti nella condizione di produrre un’informazione puntuale e supportata da solide basi scientifiche in un momento particolarmente delicato qual è quello attuale”.



Antonio Di Bella fa tesoro dell’esperienza statunitense

Nel suo lavoro qui con Rai News, Antonio Di Bella ha fatto tesoro di un’esperienza professionale avuta all’estero qualche anno fa: “Negli Stati Uniti, un Paese che conosco molto bene per esserci stato a lungo, ogni testata si avvale di un medico che si occupa di questi problemi. E altresì da noi ci sono validissimi colleghi che già applicano lo stesso metodo. Il nostro punto di riferimento è Piero Angela. Io dico che questa iniziativa è doverosa in quanto la divulgazione scientifica ha bisogno di supporto tecnico. Si tratta di avere più strumenti certificati a disposizione per contrastare l’ondata di informazioni infondate”.